25.10.12

Gli effetti gastronomici della Rivoluzione Francese (di Raymond Queneau)

Mi è già accaduto di riprendere qualche brano da Conosci Parigi?, il volumetto dell'editore Barbès di Firenze che trasceglie e traduce domande e risposte della rubrica omonima che il grande oulipista francese Raymond Queneau tenne negli anni 30 sul quotidiano "L'Intransigeant". Quello che segue è il quesito 113, domanda e risposta. (S.L.L.)

In che epoca fu aperto il primo ristorante parigino?
Il primo ristorante parigino fu fondato nel 1766, in rue des Poulies. Vi si vendeva un consummé "restaurant" (ristoratore) detto "brodo dei prìncipi". A differenza dei locandieri, che servivano i pasti a ore fissa e solo per avventori a pensione, i ristoratori erano aperti tutta la giornata; ma potevano servire solo minestre, uova, pasta e "piatti leggeri": Questa distinzione scomparve di lì a poco, con la rivoluzione.

Postilla
Un ricordo dell'originario "ristorante" era forse la "casa del brodo" a Palermo che ancora negli anni Sessanta, a tutte le ore del giorno, forniva agli avventori un magnifico "ristretto" da una grande pignatta sempre in ebollizione, cui si aggiungevano man mano nuova acqua e nuovi pezzi di carne e verdure. Naturalmente vi si potevano consumare anche i pezzi di lesso, prevalentemente bovino, che nel brodo della pignatta s'erano per ore inteneriti. Poi, senza alcuna rivoluzione, forse in omaggio al turismo di massa del tardo Novecento, quello è diventato un ristorante come gli altri, anche se - mi dicono - continua a fare un buon brodo ristretto. (S.L.L.)

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