30.11.12

Matteo Renzi e il popolo degli impediti (S.L.L.)

Stamani in banca rete bloccata. Una decina di persone in attesa a chiacchierare sul Paese che va in rovina e sulla ladroneria dei politicanti e dei banchieri. Sono popolani, operai, camionisti, muratori e pensionate. Uno ce l’ha con Napolitano che avrebbe incamerato chissà quale incremento dell’appannaggio già regale. Un altro dice: “C’è questo giovane che vuole aggiustare le cose e se lo vogliono mangiare vivo. Già gli combinano tranelli”. Gli altri e le altre, con maggiore o minore convinzione, consentono.
Immagino che parlino di Renzi, e mi pare di risentire i discorsi dei tempi d’oro di Berlusconi. Anche allora si sprecavano i “si lu vuonnu mangiari”. Quanto all’oggi ho vagamente avuto notizia di una polemica a proposito della pubblicità di Renzi sui grandi giornali che invita a votare al secondo turno delle primarie e immagino che nel conversare bancario sia quello il tranello cui si allude.
Tornato a casa vedo in tv un tal Giuliano da Empoli, uno scrittore del comitato Renzi, che fa la vittima: “Non c’è neanche l’invito a votare Renzi. Vogliamo incrementare la partecipazione e a questo fine facciamo girare il modulo per la registrazione facile di chi vuol votare”. Non dice che per regolamento al ballottaggio delle primarie possono votare solo i votanti del primo turno e che la deroga riguarda esclusivamente chi non ha potuto partecipare per ragioni indipendenti dalla volontà.
Di certo sono regole bizantine, che aprono spazio a contenziosi, ma a nessuna persona ragionevole passa per la testa che la deroga riguardi centinaia di migliaia di persone. Quelli che non han votato per malattia, viaggi per lavoro, lavoro senza viaggi, assistenza ad infermi saranno poche decine di migliaia; gli altri di certo non hanno avuto altro impedimento, se non la propria mancanza di volontà.
In verità non è per gli impediti che Renzi e i suoi comitati comprano a peso d’oro le pagine dei giornali: hanno il vento in poppa e spregiudicatamente invitano al voto tutti, sul Corsera e altrove, lasciando intendere che cattivi son gli altri, quelli che nun ce vonno sta’ . Fanno un po’ come il Cavaliere prima maniera che, nel dubbio, mandava Mike Bongiorno e Raimondo Vianello a fare i comizi nelle trasmissioni leggere e che, alle proteste altrui, gridava al teatrino della politica, ai comunisti che vogliono tappare la bocca ai personaggi più popolari.
Lo stile è sempre quello, per Berlusconi come per Renzi: spregiudicatamente ci si finge vittime perché non ci si contenta di una vittoria regolare, si vuol mostrare da subito che le regole sono un impaccio, un intralcio, una trappola piazzata dai “politici” per impedire il ben fare.
Il gran puttaniere vellicava il popolo delle televisioni, il sindaco bullo lancia messaggi agli impediti, sperando che quello italiano sia un popolo di impediti. Forse non si sbaglia.

P.s.
Immagino che qualcuno tra i pochissimi lettori possa legittimamente immaginarmi sostenitore di Bersani e pensi di replicare dicendone peste e corna. Lo anticipo. Stimo l’ex ministro dell’industria, persona cristallina (accettava contributi da Riva e li registrava), ma non mi fido del Pd e alle primarie non ho partecipato. Non credo che voterò Bersani alle elezioni vere. Non mi pare tuttavia che egli ostenti il disprezzo delle regole che era caratteristica di Berlusconi e resta una sua maleodorante eredità.

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