Il brano è tratto da una più ampia rievocazione pubblicata sul “manifesto” del 14 luglio 1989, in occasione del secondo centenario dell’evento rivoluzionario. (S.L.L.)
La presa della Bastiglia in una stampa ottocentesca |
La prigione era vuota, o quasi, e non oppose alcuna resistenza. Quando il carrettiere Tournay ed il bottegaio Pannetier - i primi a entrare da un ponte levatoio -, arrivarono alle celle, rimanevano solo sette prigionieri: quattro falsari di documenti, due pazzi e un libertino che si diceva discepolo di Sade. Tutti furono portati in trionfo e acclamati, e anche se i falsari alla prima occasione fuggirono, i pazzi e il libertino improvvisarono discorsi infiammati contro la tirannia e il dispotismo.
Il governatore del penitenziario, Monsieur de Launay, fu la prima vittima ufficiale della Rivoluzione; giustiziato senza troppe formalità, il suo cadavere fu trascinato fino a un ruscello che correva lungo il Faubourg Saint Antoine. Un sottufficiale che guidava i 954 ribelli scelse un giovane cuoco - «che conosceva il mestiere di macellaio» - perché separasse la testa dal corpo e la portasse per la città piantata su un palo. Intanto i vicini del quartiere di Marais cominciavano a demolire la Bastiglia.
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