Franco Fortini |
Avessi studiato da giovane
quand'ero pazzo di me.
Non avessi sciupato il tempo
e non so nemmeno perché.
Non avessi creduto nel mondo.
Me lo disse una donna spettro
a Milano nel Quarantatré
mentre bruciavano le strade
il fumo faceva tossire
e per quello che non si vedrà
si cominciava a morire.
Una donna terribile come
una furia « Bada » mi disse
« tu credi troppo al domani ».
Ma troppo parevano belle
le ragazze le vive mani
sul nero delle rivoltelle
i pianti la libertà.
Oggi sarei come il buon Cases
come Folena come Caretti
che conoscono i doveri,
ordinari, autori seri cui
si schiudono i libretti
degli esami nei bui chiostri
delle dolci università.
Avessi studiato da giovane.
Non sapessi la verità.
1957
Da L’ospite ingrato, De Donato, 1966
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