9.3.13

I pescatori (di Eduardo Galeano)

Dalle ultime “finestre” di Eduardo Galeano, pubblicate sul “manifesto” nel 2005, quando ebbe fine la rubrica (ma non la collaborazione con il giornale), riprendo questa storiella sui pescatori, emblematica di una umanità fantasiosa e spavalda. (S.L.L.)
Bròtola di scoglio
Sulle sabbie della striscia di Guaratiba le barche scaricano pesci e cose successe. Uno dei pescatori, Claudionor da Silva, si prende la testa fra le mani e geme pentito. Aveva catturato un pagello bello grosso, ma il pesce indicò con una pinna dietro di sé e disse: «Ne sta venendo un altro, molto più grosso di me», e lui gli credette e lo lasciò scappare. Nivaldo Rogério Filho offre birra a tutti. Il pescatore domatore festeggia la sua caccia grossa. Di fronte alla spiaggia di Ipanema, nell’arcipelago delle Cagarras, ha cavalcato un’orca lunga mezzo isolato. L’orca cercava di morderlo alle gambe, ma lui le aveva conficcato i suoi speroni e l’aveva cavalcata fino a domarla. Jorge Antunes mostra i suoi vestiti nuovi: era da giorni che vagava in mare e un’ondata violenta lo lasciò nudo e si portò via il suo bidone d’acqua dolce. Ormai si era rassegnato a morire di sole e di sete, quando la rete gli portò uno squalo che nella pancia aveva una lattina di Coca-Cola bella fresca, un paio di pantaloni e una camicia. Reinaldo Alves ride con tutti i denti posticci. Non è per sottovalutare, dice, ma lui sì che ha avuto un colpo di fortuna, quel che si dice un colpo di fortuna. È da non credersi, dice, con tutto il mare che c’è e con così tanti pesci. Nel bel mezzo della navigazione starnutì e la dentatura volò in acqua. Si tuffò, la cercò, non la trovò, e un paio di giorni dopo ebbe la fortuna di catturare la brótola che la stava usando.

"il manifesto" 30 maggio 2004

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