13.4.13

Clericalismo (ovvero la famiglia modello). Dalle mie "Cronache giubilari" (2001)

Il mio libretto delle Cronache giubilari (Giada, 2001) è praticamente introvabile. A me ne è rimasta un’unica copia, all’editore nessuna e non trova neanche il dischetto con il file, smarrito in un trasloco.
Non è che sia stato un successo travolgente. Col digitale se ne sono stampate duecento copie. E tra regali miei e altrui, vendite nelle presentazioni, acquisti on line sono esaurite. Qualcuno avrà sfogliato il libro e forse qualcuno lo avrà letto.
Ripassando la mia copia scopro, com’è naturale, diverse cose che avrei potuto assai meglio confezionare, ma di alcune pagine mi compiaccio. Non tanto per la felicità della scrittura, quanto per avere scovato episodi e momenti della grande kermesse romana e umbra del Giubileo del Millennio divertenti, curiosi o emblematici. Ho deciso di diffonderne qualcuno nella Rete. Potrebbe nascere qualche sorriso e qualche riflessione.

Nelle beatificazioni del 2000 c'è un aspetto che è stato sottaciuto. I beati del 2 settembre erano tutti preti, frati e suore; tra i tanti di quest'anno è probabile che i laici non manchino, ma non sono quelli a cui si dà importanza. Insieme ai due papi spicca Padre Pio.
In occasione del Giubileo degli Anziani, il cardinale Tonini, che faceva da commentatore televisivo, indicava a modello di religiosità senile tre persone: il papa, un arcivescovo e una madre superiora. Forse per umiltà taceva il quarto, lui stesso.
In Umbria è accaduto che anche per le famiglie si additino a modello i chierici. In occasione dell'inaugurazione della Chiesa Nuova di Assisi, ricostruita dopo il terremoto, sabato due settembre, è stata anche celebrata la festa della famiglia, in cui annualmente si premia con medaglia di riconoscimento una famiglia esemplare.
Quest'anno è stata insignita la famiglia del parroco della Comunità di San Martino in Venti a Rimini, don Probo Vaccarini. L'uomo, già ateo convinto, è stato convertito da Padre Pio e, dopo la morte della moglie, si è fatto prete. Dei suoi sette figli tre sono parroci, Giovanni a Viserba Monte (Rimini), Francesco a Marmore (Terni), Giuseppe in Albania. Il quarto figlio maschio, Gioacchino, è seminarista. Delle tre figlie Maria Luisa è monaca, Maria Celeste consacrata laica, la terza, Maria Pia, battezzata dal beato di Pietrelcina, è l’unica sposata e ha quattro tigli. Scommetto che almeno tre finiranno in convento o in seminario…

Qual falange, già in "micropolis", settembre 2000 

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