6.4.13

Una lettera in versi. Olindo Guerrini a Edmondo De Amicis (1881)

Il busto di Olindo Guerrini al Museo cittadino di Bologna
Tra i letterati che sul finire dell’Ottocento aderirono al socialismo al loro tempo ebbero rinomanza Edmondo De Amicis e Olindo Guerrini, anche se in letteratura taluni consideravano il poeta Olindo Guerrini (soprattutto quello che si nascondeva dietro lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti) l'antagonista dell’autore di Cuore: truculento il primo, sentimentale il secondo. E in qualche modo anche il loro socialismo fin de siécle sembrava connotarsi di tali caratteristiche: umanitario quello del De Amicis, ribellista e connotato da “odio di classe” quello del Guerrini. Un esame critico, neanche tanto approfondito, mostra che la contrapposizione è convenzionale, fondata solo su alcuni testi letti superficialmente. In realtà i due furono amici e lo dimostra un carteggio disponibile presso la Biblioteca comunale di Imperia. Qui riprendo un curioso biglietto in versi, inviato dal Guerrini al De Amicis in data primo gennaio 1881, che commenta un manoscritto inviatogli qualche tempo prima. Non saprei dire a quale opera deamicisiana si riferisca. (S.L.L.)
 
Edmondo De Amicis, Ritratto a mezzo busto, foto Alinari
Provare e riprovare a questo mondo
— l'ha detto Galileo —, s'arriva al vero.
Ma per amor di Dio, signor Edmondo
di questo libro suo chi sa il mistero?
L'ho letto e l'ho riletto fino in fondo,
la risposta non so, non Le nascondo
ch'io stesso non capisco il mio pensiero.
Chi sa perché di giorno ed al vivace
lume dell'intelletto che lavora
mi sembra troppo floscio e non mi piace?
Chi sa perché quando son solo, a l'ora
de' notturni silenzi e de la pace
mi par tutt'altro e lo rileggo ancora?
Suo dev.mo Olindo Guerrini

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