12.6.13

Perché il socialismo? (di Albert Einstein)

Nel mare di retorica, bugie e falsa coscienza che accompagna spesso le celebrazioni einsteiniane nei convegni scientifici e soprattutto nelle pagine di tutti i giornali benpensanti è annegata, non a caso, ogni traccia del ruolo e delle posizioni politiche di Einstein, il suo pacifismo, il suo internazionalismo, le sue lotte contro il fascismo e il nazismo, le sue dure critiche al sistema capitalistico e infine la sua esplicita opzione, in vecchiaia, per il socialismo. Mi sembra utile pertanto riportare alla memoria alcuni brani di Einstein, scritti in piena guerra fredda, a cominciare da questo che trovò posto nella più importante rivista marxista degli Usa, quando il marxismo Usa, come diceva Sweezy, entrava tutto intero in un taxi di quelli grandi ed era non solo ostracizzato ma perseguitato. (S.L.L.)
«...In nessuna parte del mondo abbiamo superato quella che Thorstein Veblen chiamò la "fase predatoria" dello sviluppo umano. I fatti economici che ci è dato osservare appartengono a tale fase, e le stesse leggi che possiamo applicare a tali fatti non sono applicabili ad altre fasi.
Dato che il vero scopo del socialismo è precisamente quello di superare e di procedere oltre la fase predatoria dello sviluppo umano, la scienza economica, al suo stato attuale, può gettare ben poca luce sulla società socialista del futuro... dovremmo stare attenti a non sopravvalutare la scienza e i metodi scientifici quando si tratta di problemi umani; e non dovremmo ammettere che gli esperti siano gli unici ad avere il diritto di pronunciarsi su questioni riguardanti l'organizzazione della società».

Da Perché il socialismo?, «Monthly Review», numero 1, 1949, in “il manifesto”, 14 marzo 1979

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