31.7.13

L'aringa affumicata. Una poesia di Charles Cros (1842 – 1888)

Era un grande muro bianco               nudo, nudo, nudo
Contro il muro era una scala             alta, alta, alta,  
Per terra un'aringa affumicata           secca, secca, secca.
Viene e stringe nelle mani                 sporche, sporche, sporche,
Un martello e un grande chiodo        aguzzo, aguzzo,aguzzo,
Un gomitolo di spago                        spesso, spesso, spesso,
Sale allora sulla scala                       alta, alta, alta,
E il chiodo a punta pianta                  toc, toc, toc,
Su nel grande muro bianco               nudo, nudo, nudo.
Il martello lascia andare                    che cade, cade, cade,
Lo spago attacca al chiodo               lungo, lungo, lungo,
Allo spago l'aringa affumicata           secca, secca, secca.
Scende giù da quella scala               alta, alta, alta,
Porta via scala e martello                  grosso, grosso, grosso,
E poi se ne va altrove,                       lungi, lungi, lungi
Allora l'aringa affumicata                   secca, secca, secca,
Che pende giù dalla corda                lunga, lunga, lunga,
Si dondola piano piano                      sempre, sempre, sempre.
Ho composto questa storia                facile, facile, facile,
Per fare arrabbiare i grandi               seri, seri, seri,
E divertire i bambini                           piccini, piccini, piccini.

In André Breton Antologia dello humour nero, Einaudi 1970

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