In sogno, Dio apparve al
Cavaliere. Questi lo riconobbe subito, perché il Signore era esattamente come
lo raffiguravano, col tunicone e la gran barba bianca.
«Sono venuto a trovarti - fece
Dio - per farti capire come la tua smodata ambizione, la tua inesauribile sete
di potere siano assolutamente ridicole. Anche se tu conquistassi l'universo
intero, resteresti sempre un nulla. L'universo, figlio mio, è finito.»
«In che senso?» domandò il
Cavaliere.
«Ora te lo spiego» rispose Dio.
«Immagina che io possegga una collezione di migliaia e migliaia di bottiglie di
champagne. Ne ho stappata una, e quello che chiamate big bang non era altro che
il rumore del tappo che saltava, ho riempito un bicchiere, e ora sto per berlo.
Le stelle che i vostri astronomi vedono nascere e morire sono semplicemente le
bollicine che si formano e scoppiano. E tu sei dentro quel bicchiere e quel
bicchiere è il tuo universo. Ma appena avrò bevuto il mio champagne, il vostro
universo scomparirà. Hai capito?»
«Perfettamente» rispose il
Cavaliere. «E quanto mi verrebbe a costare questa vostra collezione?»
Postilla
Questa è una delle "Cinque favole politicamente scorrette", pubblicate su "Micromega" nel marzo 2001 e ripubblicate in questo 2013 nel volume "Come la penso" (Edizioni Chiarelettere)
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