1.10.13

1876. Il lavoro nel Manicomio (dalla “Gazzetta del Frenocomio di Reggio”)

Nell’Italia appena unificata l’ideologia positivistica, connessa a una sorta di autoritarismo militaresco, è il fermento di una grande passione costruttiva ed investe molti aspetti del vivere sociale. Essa è bene evidente in questa nota sul lavoro nei manicomi apparsa nel luglio 1876 nella “Gazzetta del Frenocomio di Reggio”, che ho ripreso da un vecchio “manifesto”, ove non mancano palesi scelte classiste, a tutto pro di lor “signori”. (S.L.L.)
 
L'accesso al manicomio di San Lazzaro in Reggio Emilia sul finire dell'Ottocento
Point de discipline, point d'armée, diceva Napoleone I, a non so chi. Point de travail, point de Manicome, dirò io. Sì, senza lavoro sistemato, regolare, quotidiano, esteso inflessibilmente a tutti quelli che possono, non si può dare Manicomio vero.
Manicomio senza lavoro vuol dire quel che di più scompigliato e lurido e affliggente può offrire questa povera umana natura: vuol dire un’orda selvaggia, uomini e donne sconciamente sdraiati e accosciati, o vagolanti forsennatamente qua e là Al contrario un Manicomio, dove il lavoro è dovere ed abito per tutti quelli che possono, spira da ogni lato quiete, ordine, disciplina. Gli agitati vi guadagnano in tranquillità, i melanconici in sollievo e contento, i torpidi e gli stupidi in sveltezza, i monomaniaci in distrazioni. Per tutte queste ragioni fu data qui, fin da' tempi del Galloni, e poi più largamente del benemerito Zani, e si seguita tuttavia a dare, la più larga parte al lavoro. Eccettuati i Signori (corrispondenti in media a un'ottava parte della famiglia, ai quali non abbiamo da dare che libri, giornali, pianoforte, biliardo, scacchi, ecc.); eccettuati gli infermi, e gli inabili affatto, possiamo dire che i 9/10 del nostri malati lavorano da mane a sera: un decimo solo rappresenta i veri oziosi, quelli che per mala volontà e viziosa abitudine (se tali parole possono usarsi trattandosi di poveri alienati) rifuggono dal lavoro.
La Colonna agricola-industriale poi è un vero alveare di operosità: per molti bisogni della vita, il Frenocomio si può dire basti a se stesso. Ogni mattina che il sole manda in terra la sua luce, il Direttore medico riceve dall'Ispettore e dall'Ispettrice contezza del lavoro del giorno antecedente. Ecco la Tabella del 26 luglio.
(Segue un'accurata statistica dei lavoratori nelle diverse occupazioni è, per i non lavoranti, i motivi dell'esclusione dal lavoro nelle tre categorie dei «signori», degli «infermi» e degli «inabili». Ndr)


“il manifesto, 21 maggio 1980

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