17.11.13

«Caro iscritto di oggi e forse di domani» (Michele Serra)

Ecco il testo inedito della lettera che il Pd ha inviato ai potenziali elettori delle primarie.
“Caro iscritto al Partito Democratico, si avvicinano le primarie dell’8 dicembre 2013, alle quali potranno votare, oltre agli iscritti, anche gli elettori…” .
“Caro iscritto, caro elettore del Partito Democratico, si avvicinano le nostre primarie, aperte non solo agli iscritti, ma anche agli elettori, sia quelli già iscritti negli elenchi delle precedenti primarie, sia i futuri iscritti…” .
“Caro iscritto, caro elettore già iscritto negli elenchi delle precedenti primarie, caro futuro iscritto, caro potenziale elettore che voterà per il Pd solo a condizione di poterne eleggere il segretario, altrimenti per ripicca voterà per Storace, e già che ci siamo caro passante che, attirato dalla folla colorata, chiederà di partecipare alle primarie sperando di rientrare in almeno una delle categorie precedenti, senza dimenticare altre categorie forse numericamente esigue ma politicamente rispettabili, come l’iscritto non elettore, l’elettore iscritto anche ad altri partiti, l’ex iscritto e l’ex elettore che passano per salutarci e dirci che non serbano rancore, il giorno 8 dicembre il Partito Democratico eleggerà il suo nuovo segretario. Contiamo molto sulla tua partecipazione, e ti preghiamo con tutto il cuore di qualificarti e di spiegare il regolamento delle primarie al presidente del tuo seggio. Lo riconoscerai subito: è colui, o colei, che piange sommessamente nel suo angolino, non avendo il coraggio di confessare a nessuno che non ha assolutamente capito chi può votare, chi no. Nel dubbio, accoglie chiunque con un malinconico sorriso, allargando le braccia e mormorando «veda lei se ritiene opportuno votare oppure no. Mi affido alla sua coscienza».
È dunque direttamente a te, caro iscritto caro elettore eccetera eccetera, che è affidato il corretto svolgimento di queste primarie. Si tratta, in pratica, di un esperimento mai tentato al mondo di autogestione popolare. Rispetto alle precedenti lettere che ti abbiamo forse spedito, forse no (il nostro indirizzario cambia giorno per giorno), ci sono alcune novità procedurali che ci è grato comunicarti. Ci eravamo lasciati – ricordi? – con l’idea che il nuovo segretario sarebbe stato, a termine di statuto, anche il candidato premier. Ma ci siamo resi conto che sarebbe del tutto prematuro prendere una decisione così drastica.
Molte incognite separano queste primarie dalle prossime elezioni politiche. Se, per esempio, come candidato del centrosinistra si propone anche Tizio, Caio o Sempronio, chi siamo noi, direbbe papa Francesco, per impedirglielo? E se il nostro nuovo segretario si innamora di una ballerina e abbandona la politica? E se si ritira in convento? E se muore, visto che siamo tutti appesi a un filo? Ma poi, perché stressarci adesso con decisioni così impegnative, se sappiamo che basta l’impatto della Terra con un asteroide o un’epidemia incurabile a spazzarci via come formiche, rendendo inutili i nostri progetti, vana e presuntuosa la nostra pretesa di ipotecare il futuro?
Il futuro, caro elettore iscritto eccetera eccetera, sarà quel che sarà. Per noi del Pd è già un bel colpo essere arrivati vivi fin qui, e riuscire a spedirti queste poche righe che – ne siamo certi – apprezzerai soprattutto per la sincerità.
Da ultimo, ti invitiamo a non prendere in considerazioni le illazioni di stampa sulla presunta adesione del Pd ai socialisti europei. Sia la parola “socialisti” sia la parola “europei” limiterebbero gravemente quella vocazione alla vaghezza che è, come chiunque può riconoscere, il nostro vero marchio di fabbrica. Socialismo europeo, liberalismo americano, dispotismo asiatico, tribalismo africano sono solo alcuni degli steccati che il Pd ha già scavalcato da tempo, annullando le incomprensibili distanze tra l’una e l’altra tradizione politica, tutte ugualmente meritevoli e rispettabili.
Con stima incondizionata, chiunque tu sia, ti saluta il Partito Democratico”


“L’Espresso”, 16 novembre 2013

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