25.11.13

L'insostenibile disuguaglianza, al cinema (Roberta Carlini)

Perfino nell’establishment c’è chi pensa che le disuguaglianze negli USA (e nell’universo mondo) stanno diventando insostenibili. Ma non risulta che ad oggi le denunce – perfino quelle dettagliatissime provenienti da fonti insospettabili, come questa che racconta Carlini - abbiano rallentato i processi d’impoverimento della classe lavoratrice e di ampie fette di ceto medio. (S.L.L.)
Bob Reich in una sua conferenza. Un'immagine da  "Inequality for all".
“Ho scritto tredici libri, sono stato nello staff della Casa bianca, mi sono candidato... Questa è l'ultima possibilità. Se non riesco a convincervi, rinuncio”.
Bob Reich, economista-guru di Berkeley, già ministro del lavoro con Clinton e adesso consulente di Obama, debutta sugli schermi, per spiegare all'America e al mondo intero che la diseguaglianza ha raggiunto livelli inaccettabili e insostenibili. Inequality for all è il titolo del docu-film di cui Reich è protagonista e ispiratore (il suo libro Aftershock, edito in Italia da Fazi, è la base del plot).
“Chi si occupa dei lavoratori americani? Nessuno!”, tuona dagli schermi il prof che fu 22mo segretario al Lavoro; ripreso mentre gira gli Stati Uniti per portare il verbo: numeri e numeri sulla diseguaglianza.
Quelli dei 400 americani che detengono una ricchezza pari a metà di tutta la popolazione degli Stati Uniti, quelli della classe media che non c'è più e della working class che recita davanti alla telecamera i suoi poveri guadagni orari; quelli del salario minimo e della campagna per portarlo da 7,25 a 10,10 dollari all'ora.
Temi ostici, al massimo da cineclub? Non proprio. Premiato al Sundance film festival, il docufilm sulla diseguaglianza ha già fatto un pieno di prenotazioni nelle sale Usa; inserendosi in un filone di successo, che proprio con la crisi economica vive una nuova giovinezza (basti pensare a The inside job, che ha portato all'Oscar la denuncia sulle cause del crac). E che diventa, nelle intenzioni di un super-esperto abituato a consigliare i potenti, un'arma di educazione di massa.


L’Espresso, 30 Settembre 2013

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