9.12.13

Il bradipo (di Danilo Mainardi)


Bradipo lento piede; bradipo muso tondo su un collo svitato da gufo; bradipo animale rovesciato, cioè appeso a gambe in su al ramo d'un albero; bradipo pelo verde. E ancora potrei continuare, perché tutto è strano nel sonnolento, rallentato animale sudamericano.
E dipende, quasi tutto, dalla sua strana stazione. L'essere in quella posa ha, tra l'altro, modificato anche la topografia degli organi interni, ma forse è meglio occuparci dell'esterno. E, per cominciare, due cose a proposito del pelo. Quei fagotti grigioverdi (così li chiama Urs Rahm) trovano nel comportamento tranquillo, quasi una parodia di movimento, la miglior protezione contro i nemici. E del resto il loro cibo, e cioè foglie, germogli, fiori e frutti, è sempre a portata della loro bocca. Perché, dunque, spostarsi rapidamente? Così la loro strategia consiste soprattutto nel passare inosservati. Dunque quel loro colore grigioverde è proprio quel che ci vuole. Nasce, quello, da una simbiosi. Ogni pelo del singolare mantello è infatti dotato di uno strato superficiale di cellula non unite tra loro, ma che formano un intrico di microscopici solchi. E proprio qui si insediamo due specie di minuscole alghe verd'azzurre che, grazie all'ambiente caldo-umido, prosperano egregiamente. Così il nostro bradipo, spolverato di verdastro splendore, è, tra le fronde, quanto mai protetto.
V'è poi, riguardo al pelo, un'altra curiosità. In quasi tutti i mammiferi, soprattutto se abitanti zone piovose, esiste, sovrastante la colonna vertebrale, una "scriminatura" del pelo, una sorta di doccia facilitante lo scorrere dell'acqua. Una struttura dunque che impedisce che il mantello se ne impregni troppo. Ebbene — ma è solo logico — il bradipo anche per ciò appare rovesciato, perché la sua scriminatura non è dorsale, ma ventrale: una lunga riga dall'inizio del petto alla fine del ventre.
E anche lo strano gioco vertebrale (unico tra i mammiferi) che consente ai bradipi una completa rotazione del capo, è verosimilmente dipendente dall'inconsueta stazione. E tante altre strutture ed abitudini. Il bradipo odierno è davvero un animale capovolto. E dico odierno ripensando al suo antenato, quel gigantesco bradipo terrestre, il Mylodon, che s'estinse solo diecimila anni fa. Riempì tutti, Darwin incluso, d'un immenso stupore ma, a pensarci bene, perché? Non è piuttosto questo suo nipote la più straordinaria tra le bestie?

L'Espresso, 19 Dicembre 1982

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