Un ristorante a Paris Bastille |
Leggo su “La Stampa” del 14
settembre 2013 alcune notizie tratte da un volume di Adam Gopnik, In principio era la tavola (Guanda). Table d'hôte – a quanto pare - era il
posto in cui si andava se si voleva mangiar fuori, a Parigi, nella prima metà
del Settecento, una tavolata pubblica (ma le donne erano escluse) dove si
prendeva quello che veniva servito.
Quelli a cui non piaceva,
soprattutto per la compagnia occasionale con cui si doveva condividere il
tavolo, presero a dire che mangiando lì poi stavano male. Apparvero così locali
che offrivano un brodo salutare preparato in pignatte pulite: il restaurant, il piatto che ristora. La
specialità diede il nome al tipo di locale, che poco dopo cominciò a offrire
una gamma più ampia di cibi, sempre con l'intenzione che fossero salutari.
A Palermo, diversi decenni fa,
succedeva una cosa curiosa: c’erano un paio di posti, uno alla Vuccirìa, un
altro al Capo, ove si celebrava una sorta di ritorno alle origini. Come nei
primi restaurants vi consumava solo
brodo, qui arricchito dalle carni grasse e ossute che vi si erano disfatte
dentro, ma come nelle tables d'hôte
c’era molta promiscuità, un vero e proprio andirivieni, e la grande, visibile,
pignatta sempre in ebollizione, alimentata da nuovi pezzi di carne e nuova
acqua, non dava l’idea della massima pulizia.
Credo che ci sia ancora dalle parti
della Vuccirìa un esercizio che dichiara di essere l’antica casa del brodo, ma
si tratta di un normale ristorante.
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