29.8.14

Diderot in Russia. Il filosofo e la zarina (Giuseppe Scaraffia)

Museo del Louvre, Louis-Michel Van Loo, Ritratto di Diderot
Sul finire dell'agosto 1763, Diderot, ormai sessantenne, iniziò un viaggio lungo e disagevole per conoscere Caterina di Russia. Voleva ringraziarla di persona per la generosità con cui gli aveva lasciato la sua biblioteca, dopo averla acquistata, in cambio di quindicimila lire e di un vitalizio. Tale somma riparava l'ingratitudine degli editori dell'Encyclopédie e la sorda opposizione del governo, sempre pronta a ridestarsi, aggravando le fatiche del filosofo.
Con quell'aiuto Diderot potè costituire una dote alla figlia Angélique, tanto più necessaria vista la natura interessata del futuro genero. Arrivato a Pietroburgo dopo un viaggio faticoso, destinato a minare irreparabilmente la sua salute, Diderot ricevette una gelida accoglienza dallo scultore Falconet, da lui raccomandato alla sovrana. Nonostante le gentilezze della zarina, la vita di corte fu fonte d'innumerevoli disagi per un uomo abituato ad ammettere solo le gerarchie dello spirito. I cortigiani sorridevano delle sue goffaggini.
Il modesto abito nero, da lui indossato abitualmente, dovette essere sostituito da un variopinto costume da corte, dono della sua protettrice. Aveva con lei delle lunghe udienze, durante le quali parlava liberamente, lasciando fluire l'onda dell'entusiasmo e i maligni raccontarono che la zarina aveva dovuto frapporre tra sé e il suo interlocutore una tavola, per sfuggire alle cordiali pacche del filosofo. In quel periodo scrisse un ottimo, quanto inutile piano per un'università russa e un lungo saggio politico.
La zarina raccontò al principe de Ligne: «Siccome, più che parlare, l'ascoltavo, un testimone ci avrebbe preso lui per un severo pedagogo, ed io per la sua ultima allieva. Probabilmente lui lo credette, perché, dopo un po', non vedendo realizzarsi nessuna delle innovazioni consigliatemi nel governo, se ne mostrò stupito, con una sorta di fierezza scontenta». Diderot rimase sordo ai richiami di Caterina al realismo politico. «Sono convinta, confessò, che da allora provò compassione per me, pur guardandomi come uno spirito ristretto e volgare. Da quel momento mi parlò di letteratura e la politica scomparve dai nostri dialoghi».
Eppure l'esperienza russa fu fondamentale per Diderot, in quanto lo pose a contatto con uno dei massimi rappresentanti del despotismo illuminato settecentesco, con una donna intelligente e cinica, macchiatasi di un delitto, pur di salire sul trono. Dalla sua esperienza di corte nacque il Saggio sui regni di Claudio e di Nerone e sui costumi e gli scritti di Seneca (Sellerio), con cui il filosofo identificava il suo disagio nei confronti del potere. In questo grande saggio, tradotto, per la prima volta Italia, con grande abilità da S. Carpenetto e L. Guerci, preceduto dal coltissimo saggio di Luciano Canfora, Diderot difende in Seneca il filosofo disceso nel turbinio sordido della prassi. Nell'indifferenza dello stoico per le ricchezze elargitegli dall'imperatore, l'enciclopedista ribadiva la sua indipendenza nei confronti della donazione russa. La gratitudine senza sosta ribadita per la zarina era il vano tentativo di umanizzare un rapporto sostanzialmente fallito, di attenuare il gelo emanante dai doni elargiti con falsa generosità da un potere sordo ai suoi doveri. Diderot lavorò a questa difficile apologia con uno zelo reso ancora più commovente dal declinare della sua salute. In queste pagine l'illuminismo parla dell'inevitabilità del rapporto dell'intellettuale con il potere e dell'orrore, del fallimento inevitabile in esso implicito.
Tra le righe, sempre presente, ora esplicitamente, ora mascherato, Rousseau, l'amico di un tempo, appare, nel suo voluto isolamento, l'antitesi della generosa implicazione suggerita da Seneca e dal suo apologista e insopprimibile, nonostante gli attacchi, affiora il sospetto che quella sarebbe forse stata la via giusta, la soluzione impossibile a un problema insolubile.

“il manifesto”, ritaglio senza indicazione di data, probabilmente1986

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