12.8.14

Il milanese Sergio Baratto (n. 1973) su Aleksandr Blok (San Pietroburgo 1880 - Pietrogrado 1921)

Sergio Baratto. Autoritratto 2004
Di Aleksandr Aleksandrovič Blok (San Pietroburgo 1880 – Pietrogrado 1921) si dice di solito che è il massimo esponente della poesia simbolista russa. Per me è "semplicemente" uno dei più grandi poeti russi di ogni tempo.
Oggi, domenica 28 novembre 2010, cade il centotrentesimo anniversario della sua nascita: forse non è una ricorrenza particolarmente significativa, almeno dal punto di vista aritmetico, ma la uso come pretesto per ricordare un poeta grandissimo eppure – mi sembra – poco noto e frequentato in Italia, al di fuori della ristretta cerchia dei russisti e dei lettori di poesia più attenti.
[...]

Anna Achmatova disse che Blok era un "uomo-epoca". Di fatto, sullo sfondo dei suoi versi scorre tutto il cruciale primo ventennio del Novecento russo: la fin-de-siècle con il suo senso di estenuazione e decadenza, la trepidante attesa di palingenesi, la tragedia della guerra russo-giapponese, la fallita rivolta del 1905, la palude morale del riflusso, della grande dissipazione, l'ultima atroce illusione rivoluzionaria dell'Ottobre – la fine del vecchio mondo orribile destinata a partorire un non meno orribile mondo nuovo.

dal sito Il primo amore, 28 novembre 2010

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