Il Camembert è un simbolo della Francia, come la bandiera tricolore
e come la Marsigliese, ma in più è corroborante. Come i primi
due è un prodotto della rivoluzione. In effetti, questo formaggio,
il primo dell'era moderna, è nato, pare, nel 1791 o nel 1793.
Le circostanze esatte della sua apparizione rimangono
però incerte e hanno dato vita a una serie di varianti
interpretative. Vediamo. L'azione si svolge nel 1791, nel
maniero di Beaumoncel, a Camembert, piccolo comune del pays di Auge
in Normandia. Lì Marie Fontaine aveva conosciuto suo marito, Jacques
Harel. Mentre Jacques lavora nei campi, Marie produce
formaggi. Intanto i fittavoli di Beaumoncel avevano dato rifugio a
un prete refrattario proveniente dalla Brie. Dopo il voto della
costituzione civile del clero da parte della Costituente nel luglio
1790, numerosi preti rifiutano di prestare giuramento alla Repubblica
e si danno alla fuga. Mentre i cittadini danno loro la caccia, i contadini non esitano ad
aiutarli.
Ora,
vedendo Marie Harel fare il formaggio secondo le ricette del pays di
Auge, il prete rifugiato nel maniero, le suggerisce di adottare il
procedimento di produzione del formaggio di Brie. Sarebbe dunque
così che, fabbricando del Brie in uno stampo di Livarot, Marie Harel, dietro consiglio di un prete che fuggiva la
Rivoluzione, avrebbe inventato il Camembert. Sua figlia
Marie e suo genero Thomas Paynel, le subentrarono e
commerciarono il formaggio che incontrò un grandissimo successo. I quattro ragazzi Paynel perpetuarono la tradizione
e diedero ancor più lustro al Camembert.
Nel
1863 il nipote di Marie Harel, Victor Paynel fece [gustare un camembert
di sua produzione all'imperatore Napoleone III alla stazione di
Surdon, nell'Orne, sulla linea Paris-Granville da poco inaugurata.
L'imperatore apprezzò molto il formaggio e si felicitò con Victor
Paynel che glielo invierà regolarmente alle Tuileries, residenza
imperiale dove ebbe poi l'onore di essere invitato. Forte di questa
consacrazione imperiale il Camembert conquistò il mercato parigino.
Prima si diffuse in Francia e poi nel mondo intero. Ma intanto
l'oblio calava sul nome della sua creatrice e sulle circostanze della
sua invenzione.
Si
deve a un cittadino americano, Joseph Knirim, la riscoperta di Marie
Harel. Questo medico newyorchese era convinto di aver curato i
malanni del suo stomaco con un consumo assiduo di camembert normanno
e di birra di Pilsen, regime che consigliava ai suoi pazienti. Il suo
entusiamo era tale che attraversò l'Atlantico per rendere omaggio a
Marie Harel. Giungendo il 15 marzo 1926 nella borgata di Vimputiers,
andò in farmacia e pregò lo sbalordito farmacista di accompagnarlo
al monumento eretto in onore di Marie Harel. Il farmacista, come la
maggior parte della gente del luogo, non ne sapeva assolutamente
nulla.
Cosi
gli abitanti di Vimoutiers appresero dell'esistenza e del ruolo di
Marie Harel. E, per iniziativa di Joseph Knirim che versò un
contributo di 20 dollari, fu eretta una statua che rappresentava
Marie Harel in costume da Normanna. Venne inaugurata ufficialmente
l'11 aprile 1928 dal senatore dell'Orne Alexandre Millerand, ex
presidente della Repubblica.
Ma
questa consacrazione suscitò polemiche soprattutto da parte dei
fabbricanti degli altri formaggi. Si pretendeva che Marie Harel non fosse mai esistita e che il Camembert esistesse da molto tempo prima
del 1791. Pazienti ricerche effettuate dagli abitanti della regione
hanno finalmente confermato sulla base dei registri parrocchiali
l'esistenza di Marie Harel.
Ma
quale che sia la verità storica, è nato cosi un mito moderno che,
all'epoca della Rivoluzione, mette in scena una donna e un prete che
creano un formaggio consacrato 70 anni dopo da un imperatore. E' un
concentrato di storia francese: ogni classe sociale fa la sua parte e
collabora ad arricchire il patrimonio gastronomico della nazione.
Il terrore e la
libertà, Supplemento a
“L'Espresso”, 22 gennaio 1989
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