“Il vino non è come il
grano, che quando è ammassato nel suo magazzino è una duna d’oro,
e ha solo bisogno di essere difeso dai diabolici punteruoli; e
neppure è come l'olio, che quando è uscito dalla notturna mola e
poi dai fiscoli pressati, dorme quietamente negli orci antichi quanto
il mondo. Il grappolo straziato dai rulli si accumula, col suo succo
innocente e col suo graspo in fondo al tino, sale lentamente verso il
bordo, e là se ne sta spargendo il suo profumo, che è ancora il
profumo di un fiore o di un frutto. Ma c'è, in quella massa iridata,
un Dio nascosto, perché non passeranno molte ore, ed ecco
un'orlatura violacea apparirà tutto lungo il bordo: allora la massa
si solleverà come in un respiro, perderà la sua innocenza, e
rivelerà in un sordo gorgoglio il fuoco che la divora”.
da Il giorno del giudizio, Adelphi, 1979
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