24.11.14

Rosacatarre (S.L.L.)

Rosacatarre
Una volta, in viaggio con mio figlio Davide, in una pasticceria molisana (a Larino?), assaggiai le rosacatarre, un dolce della famiglia delle frappe o delle chiacchiere. Credo che il nome oltre che alla rosa si colleghi alla chitarra.
Ricordo perfettamente la forma e il fatto che mi piacquero molto. Mi sono documentato in rete sugli ingredienti e sulla preparazione. Si tratta di strisce di una sottile pasta (farina, vino, olio o strutto - il burro non mi pare molto usato da quelle parti), piegate in forma di rosetta un po' spampanata e fritte. Poi le si immerge croccanti nel miele caldo. Qualcuno diluisce il miele con un po' d'acqua per non esagerare in dolcezza, altri lo sostituiscono con zucchero a velo.
Proverò a farle quando sarò in Sicilia, senza seguire rigidamente nessuna delle tre o quattro ricette che ho visto, peraltro lievemente diverse l'una dall'altra. Secondo me vino e olio vanno messi nella stessa quantità e non guastano un cucchiaio di zucchero (per tre etti di farina), mezzo cucchiaino di bicarbonato e un pizzichino di sale. L'impasto dev'essere compatto, perfino un po' duro, prima di essere steso con il mattarello.

Delle rosacatarre ho trovato anche la bella foto che ho postato qui sopra. Un'italo-americana, Mary Melfi, l'ha scattata nel corso un viaggio delle radici, a casa d'una zia Rosina nel paese di Casacalenda. 

Nessun commento:

Posta un commento