3.12.14

Maggio 1943. Lo scioglimento dell'Internazionale Comunista

Quello che segue è il testo della risoluzione del Presidium del Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista in cui si propose lo scioglimento dell'Internazionale (S.L.L.)
Manifesto sovietico per l'Internazionale Comunista (Anni Venti del 900)
Il ruolo storico dell'Internazionale comunista, fondata nel 1919 in conseguenza del fallimento politico della stragrande maggioranza dei vecchi partiti operai dell'anteguerra è consistito nel difendere la dottrina del marxismo contro la sua vulnerazione e falsificazione da parte degli elementi opportunisti del movimento operaio; nell'avere contribuito a riunire in una serie di paesi l'avanguardia degli operai avanzati in autentici partiti; nell'averli aiutati a mobilitare le masse dei lavoratori per difendere i loro interessi economici e politici, per lottare contro il fascismo e contro la guerra che esso preparava, oltre che per appoggiare l'Unione sovietica, baluardo fondamentale contro il fascismo. L'Internazionale comunista ha opportunatamente smascherato il reale significato del «Patto AntiComintern», come strumento di preparazione della guerra da parte degli hitleriani. Ha smascherato infaticabilmente molto prima della guerra l'infame lavoro sotterraneo degli hitleriani negli stati stranieri, lavoro mascherato dietro una campagna riguardante una supposta ingerenza internazionale comunista negli affari interni di tali stati.
Ma già molto prima della guerra era sempre più evidente che, nella misura in cui si complicava la situazione di ciascun paese sia all'interno sia internazionalmente, la soluzione dei problemi del movimento operaio di ciascun paese da un qualunque centro internazionale avrebbe incontrato insuperabili difficoltà. La profonda diversità delle strade storiche dello sviluppo dei vari paesi del mondo, il carattere differenziato e anche contraddittorio dei loro regimi sociali, la differenza del livello e del ritmo del loro sviluppo sociale e politico e, infine, la diversità del grado di coscienza e di organizzazione degli operai, hanno imposto altrettanti obiettivi differenti alla classe operaia dei vari paesi.
Tutto lo sviluppo degli avvenimenti nell'ultimo quarto di secolo, oltre che l'esperienza accumulata dall'Internazionale comunista, dimostrano in maniera convincente che la forma di organizzazione per riunire gli operai, eletta dal I Congresso dell'IC, corrispondeva atte necessità del periodo iniziale della rinascita del movimento operaio, che veniva meno nella misura in cui si sviluppava questo movimento e la complessità dei suoi obiettivi nei differenti paesi, giungendo anche a essere un ostacolo per l'ulteriore rafforzamento dei partiti operai nazionali. La guerra mondiale scatenata dagli hitleriani ha approfondito ancora di più le differenze della situazione tra i vari paesi, tracciando una profonda linea divisoria tra i paesi portatori della tirannia hitleriana e i popoli amanti della libertà, radunati nella poderosa coalizione antihitleriana. Mentre nei paesi nel blocco hitleriano il compito fondamentale degli operai, dei lavoratori e di tutte le persone onorate consiste nel contribuire con tutti i mezzi alla sconfitta di questo blocco scavando fin sotto la macchina bellica hitleriana, collaborando alla sconfitta dei governi responsabili della guerra, nei paesi della coalizione antihitleriana il sacro dovere di vaste masse popolari, e innanzitutto il dovere degli operai di avanguardia, consiste nell'appoggiare con tutti i mezzi gli sforzi militari dei governi di questi paesi per il più rapido annientamento del blocco hitleriano e per garantire l'amicizia reciproca delle nazioni sulla base dell'eguaglianza di diritti.
E non si deve neppure perdere di vista che quei paesi che compongono la coalizione antihtleriana hanno a loro volta dei compiti specifici. Cosi, per esempio, nei paesi occupati dagli hitleriani che hanno perduto la loro indipendenza statale, il compito fondamentale degli operai avanzati consiste nello sviluppare la lotta armata perché si trasformi in guerra nazionale di liberazione contro la Germania hitleriana. Al tempo stesso la guerra liberatrice dei popoli amanti della libertà contro la tirannia hitleriana, ponendo in movimento le più grandi masse popolari che si uniscono senza distinzione di partito e di credenza religiosa nelle file della poderosa coalizione antihitleriana, ha messo in luce con la più grande evidenza che la spinta generale nazionale e la mobilitazione delle masse per accelerare la vittoria sul nemico possono essere realizzate in un modo migliore e più proficuo dall'avanguardia del movimento operaio di ogni paese all'interno del proprio stato. Il settimo congresso dell'IC svoltosi nel 1935, tenendo presenti i mutamenti intervenuti sia nella situazione internazionale sia nel movimento operaio, mutamenti che avrebbero richiesto una grande mobilità e una grande autonomia delle sue sezioni per risolvere i compiti posti di fronte a esse, sottolineò la necessita che il Comitato esecutivo dell'IC, risolvendo tutti i problemi del movimento operaio, «si basasse sulle condizioni e sulle concrete particolarità di ciascun paese, evitando come regola generale di ingerirsi direttamente nei problemi organici interni dei partiti comunisti». Queste stesse considerazioni portarono l'IC ad approvare, una volta conosciutala, la risoluzione adottata dal Partito comunista degli Stati uniti d'America nel novembre 1940 riguardante il suo allontanamento dalle file dell'Internazionale comunista.
I comunisti, guidati dalla dottrina dei fondatori del marxismo-leninismo non sono mai stati d'accordo di mantenere forme provvisorie di organizzazione, sottoponendo sempre le forme di organizzazione del movimento operaio e i metodi di lavoro di tale organizzazione ai vitali interessi politici del movimento operaio nel suo complesso e alle particolarità della concreta situazione storica e ai compiti che direttamente derivano da questa situazione. I comunisti ricordano l'esempio del grande Marx, che riunì gli operai di avanguardia nell'Associazione Internazionale dei lavoratori, e poi, quando la I Internazionale aveva compiuto la sua missione storica gettando le basi per lo sviluppo dei partiti operai in tutti i paesi d'Europa e d'America, una volta che era emersa la necessità di creare dei partiti operai nazionali di massa, procedette allo scioglimento della prima Internazionale considerando che questa forma di organizzazione non corrispondeva più a quella necessità.
Partendo dalle considerazioni già citate e tenendo presente la crescita e la maturità politica dei partiti comunisti e dei loro quadri dirigenti nei vari paesi, e considerando, per di più, che durante la guerra attuale una serie di sezioni ha posto la questione di sciogliere l'Internazionale comunista come centro dirigente del movimento operaio internazionale, il Praesidium del Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista impossibilitato in conseguenza della guerra mondiale di convocare un congresso dell'Internazionale comunista, si permette di sottomettere all'approvazione delle sezioni dell'Internazionale comunista la seguente proposta: Sciogliere l'Internazionale comunista come centro dirigente del movimento operaio nazionale, liberando le sezioni dell'Internazionale comunista dagli obblighi derivanti dagli statuti e dalle risoluzioni dei congressi dell'Internazionale comunista.
Il Praesidium del Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista esorta tutti i partiti comunisti a concentrare le loro forze per sostenere con tutti i mezzi e per partecipare attivamente alla guerra liberatrice dei popoli e degli stati della coalizione antihitleriana al fine di accelerare la sconfitta del mortale nemico dei lavoratori, il fascismo tedesco e i suoi alleati e vassalli.

I membri del Praesidium del Comitato
esecutivo dell'Internazionale comunista:
Dimitrov, Ercoli, Florin, Gottwald, Kolarov,
Koplenig, Kuusinen, Manuil'skij, Marty,
Pieck, Zdanov, Thorez.


15 maggio 1943

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