Quello che segue è il
testo della risoluzione del Presidium del Comitato esecutivo
dell'Internazionale comunista in cui si propose lo scioglimento
dell'Internazionale (S.L.L.)
Manifesto sovietico per l'Internazionale Comunista (Anni Venti del 900) |
Il ruolo storico
dell'Internazionale comunista, fondata nel 1919 in conseguenza del
fallimento politico della stragrande maggioranza dei vecchi partiti
operai dell'anteguerra è consistito nel difendere la dottrina del
marxismo contro la sua vulnerazione e falsificazione da parte degli
elementi opportunisti del movimento operaio; nell'avere contribuito a
riunire in una serie di paesi l'avanguardia degli operai avanzati in
autentici partiti; nell'averli aiutati a mobilitare le masse dei
lavoratori per difendere i loro interessi economici e politici, per
lottare contro il fascismo e contro la guerra che esso preparava,
oltre che per appoggiare l'Unione sovietica, baluardo fondamentale
contro il fascismo. L'Internazionale comunista ha opportunatamente
smascherato il reale significato del «Patto AntiComintern», come
strumento di preparazione della guerra da parte degli hitleriani. Ha
smascherato infaticabilmente molto prima della guerra l'infame lavoro
sotterraneo degli hitleriani negli stati stranieri, lavoro mascherato
dietro una campagna riguardante una supposta ingerenza internazionale
comunista negli affari interni di tali stati.
Ma già molto prima della
guerra era sempre più evidente che, nella misura in cui si
complicava la situazione di ciascun paese sia all'interno sia
internazionalmente, la soluzione dei problemi del movimento operaio
di ciascun paese da un qualunque centro internazionale avrebbe
incontrato insuperabili difficoltà. La profonda diversità delle
strade storiche dello sviluppo dei vari paesi del mondo, il carattere
differenziato e anche contraddittorio dei loro regimi sociali, la
differenza del livello e del ritmo del loro sviluppo sociale e
politico e, infine, la diversità del grado di coscienza e di
organizzazione degli operai, hanno imposto altrettanti obiettivi
differenti alla classe operaia dei vari paesi.
Tutto lo sviluppo degli
avvenimenti nell'ultimo quarto di secolo, oltre che l'esperienza
accumulata dall'Internazionale comunista, dimostrano in maniera
convincente che la forma di organizzazione per riunire gli operai,
eletta dal I Congresso dell'IC, corrispondeva atte necessità del
periodo iniziale della rinascita del movimento operaio, che veniva
meno nella misura in cui si sviluppava questo movimento e la
complessità dei suoi obiettivi nei differenti paesi, giungendo anche
a essere un ostacolo per l'ulteriore rafforzamento dei partiti operai
nazionali. La guerra mondiale scatenata dagli hitleriani ha
approfondito ancora di più le differenze della situazione tra i vari
paesi, tracciando una profonda linea divisoria tra i paesi portatori
della tirannia hitleriana e i popoli amanti della libertà, radunati
nella poderosa coalizione antihitleriana. Mentre nei paesi nel blocco
hitleriano il compito fondamentale degli operai, dei lavoratori e di
tutte le persone onorate consiste nel contribuire con tutti i mezzi
alla sconfitta di questo blocco scavando fin sotto la macchina
bellica hitleriana, collaborando alla sconfitta dei governi
responsabili della guerra, nei paesi della coalizione antihitleriana
il sacro dovere di vaste masse popolari, e innanzitutto il dovere
degli operai di avanguardia, consiste nell'appoggiare con tutti i
mezzi gli sforzi militari dei governi di questi paesi per il più
rapido annientamento del blocco hitleriano e per garantire l'amicizia
reciproca delle nazioni sulla base dell'eguaglianza di diritti.
E non si deve neppure
perdere di vista che quei paesi che compongono la coalizione
antihtleriana hanno a loro volta dei compiti specifici. Cosi, per
esempio, nei paesi occupati dagli hitleriani che hanno perduto la
loro indipendenza statale, il compito fondamentale degli operai
avanzati consiste nello sviluppare la lotta armata perché si
trasformi in guerra nazionale di liberazione contro la Germania
hitleriana. Al tempo stesso la guerra liberatrice dei popoli amanti
della libertà contro la tirannia hitleriana, ponendo in movimento le
più grandi masse popolari che si uniscono senza distinzione di
partito e di credenza religiosa nelle file della poderosa coalizione
antihitleriana, ha messo in luce con la più grande evidenza che la
spinta generale nazionale e la mobilitazione delle masse per
accelerare la vittoria sul nemico possono essere realizzate in un
modo migliore e più proficuo dall'avanguardia del movimento operaio
di ogni paese all'interno del proprio stato. Il settimo congresso
dell'IC svoltosi nel 1935, tenendo presenti i mutamenti intervenuti
sia nella situazione internazionale sia nel movimento operaio,
mutamenti che avrebbero richiesto una grande mobilità e una grande
autonomia delle sue sezioni per risolvere i compiti posti di fronte a
esse, sottolineò la necessita che il Comitato esecutivo dell'IC,
risolvendo tutti i problemi del movimento operaio, «si basasse sulle
condizioni e sulle concrete particolarità di ciascun paese, evitando
come regola generale di ingerirsi direttamente nei problemi organici
interni dei partiti comunisti». Queste stesse considerazioni
portarono l'IC ad approvare, una volta conosciutala, la risoluzione
adottata dal Partito comunista degli Stati uniti d'America nel
novembre 1940 riguardante il suo allontanamento dalle file
dell'Internazionale comunista.
I comunisti, guidati
dalla dottrina dei fondatori del marxismo-leninismo non sono mai
stati d'accordo di mantenere forme provvisorie di organizzazione,
sottoponendo sempre le forme di organizzazione del movimento operaio
e i metodi di lavoro di tale organizzazione ai vitali interessi
politici del movimento operaio nel suo complesso e alle particolarità
della concreta situazione storica e ai compiti che direttamente
derivano da questa situazione. I comunisti ricordano l'esempio del
grande Marx, che riunì gli operai di avanguardia nell'Associazione
Internazionale dei lavoratori, e poi, quando la I Internazionale
aveva compiuto la sua missione storica gettando le basi per lo
sviluppo dei partiti operai in tutti i paesi d'Europa e d'America,
una volta che era emersa la necessità di creare dei partiti operai
nazionali di massa, procedette allo scioglimento della prima
Internazionale considerando che questa forma di organizzazione non
corrispondeva più a quella necessità.
Partendo dalle
considerazioni già citate e tenendo presente la crescita e la
maturità politica dei partiti comunisti e dei loro quadri dirigenti
nei vari paesi, e considerando, per di più, che durante la guerra
attuale una serie di sezioni ha posto la questione di sciogliere
l'Internazionale comunista come centro dirigente del movimento
operaio internazionale, il Praesidium del Comitato esecutivo
dell'Internazionale comunista impossibilitato in conseguenza della
guerra mondiale di convocare un congresso dell'Internazionale
comunista, si permette di sottomettere all'approvazione delle sezioni
dell'Internazionale comunista la seguente proposta: Sciogliere
l'Internazionale comunista come centro dirigente del movimento
operaio nazionale, liberando le sezioni dell'Internazionale comunista
dagli obblighi derivanti dagli statuti e dalle risoluzioni dei
congressi dell'Internazionale comunista.
Il Praesidium del
Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista esorta tutti i
partiti comunisti a concentrare le loro forze per sostenere con tutti
i mezzi e per partecipare attivamente alla guerra liberatrice dei
popoli e degli stati della coalizione antihitleriana al fine di
accelerare la sconfitta del mortale nemico dei lavoratori, il
fascismo tedesco e i suoi alleati e vassalli.
I membri del Praesidium
del Comitato
esecutivo
dell'Internazionale comunista:
Dimitrov, Ercoli,
Florin, Gottwald, Kolarov,
Koplenig, Kuusinen,
Manuil'skij, Marty,
Pieck, Zdanov,
Thorez.
15
maggio 1943
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