7.2.15

Se ci sta bene... (Franco Fortini)

Non mi lascia la mente un verso, anzi due, di Filippo Turati, da Su fratelli, su compagni. Quei bisnonni saranno anche stati riformisti e positivisti ma certe cose le avevano capite. I versi dicono: «I nemici, gli stranieri / non son lungi ma son qui». È una versione un po' carducciana di quel che, in modi di più truculento pacifismo, proclama la seconda strofe della Internazionale, se la si traduce dall'originale francese: «Se si ostinano, quei cannibali,/ a far di noi degli eroi/ presto sapranno che le nostre pallottole/ sono per i nostri stessi generali». Voglio insomma dire che non sono gli stranieri a imporci la loro lingua. Siamo noi che ce la lasciamo imporre dai nostri connazionali. E, se ci sta bene, che male c'è?

da Vecchio e nuovo (gennaio '82), in Insistenze, Garzanti, 1985 

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