22.5.15

Danielle Gouze vedova Mitterrand. L'ultima a sinistra (Anna Maria Merlo)

Danielle Gouze Mitterrand in una foto giovanile
La sua ultima battaglia, combattuta fino alla vigilia del ricovero in ospedale, qualche giorno fa, è stata per l’accesso all’acqua potabile di tutte le popolazioni del mondo. Danielle Gouze Mitterrand, la vedova del presidente francese François Mitterrand, è morta nella notte tra lunedì e martedì, all’ospedale parigino Georges Pompidou, all’età di 87 anni. La sinistra francese perde una personalità di primo piano, anche se atipica, indipendente malgrado il ruolo famigliare. Tutte le reazioni sottolineano l’impegno di Danielle Mitterrand contro la povertà nel mondo e per i diritti umani.
«Con Danielle Mitterrand scompare una grande signora» ha affermato François Hollande, candidato socialista alle presidenziali del 2012. Una «donna coraggio» per Jack Lang, «associata ai grandi momenti del movimento altermondialista, nel Chiapas accanto al subcomandante Marcos, a Porto Alegre e nei fori sociali mondiali» per Attac. La Fondazione France-Libertés, che Danielle aveva creato nell’86 per contrastare le iniziative del primo ministro Jacques Chirac in un’epoca di coabitazione, ricorda il suo percorso «dalla Resistenza alla liberazione di Nelson Mandela, passando
per il sostegno al popolo curdo e alla difesa della popolazione tibetana». Per Ségolène Royal, la candidata del Ps alle presidenziali del 2007, che lei aveva sostenuto, Danielle era «una donna considerevole che ha attraversato sofferenze, vicissitudini, difficoltà, che ha saputo sempre tenere la testa alta, un esempio per le donne». Il nipote Frédéric Mitterrand, ora ministro della cultura del governo di destra di Fillon, ha sottolineato che «si poteva non essere d’accordo con lei, ma non si poteva non rispettarla e non stimarla».
In questo insieme di reazioni, stupisce il comunicato dell’Eliseo, non tanto per il contenuto – per Sarkozy, Danielle Mitterrand era «determinata a far sentire la voce di coloro che nessuno voleva ascoltare» – ma per la forma: una quindicina di righe piene di errori di ortografia e di grammatica. Danielle Mitterrand era una première dame atipica. Molto più a sinistra di François Mitterrand, non ha mai abdicato ai suoi impegni, molto spesso sfidando l’irritazione della diplomazia francese.
Danielle Gouze, nata a Verdun nel 1924, aveva cominciato molto presto l’impegno politico. A 17 anni, faceva già parte di una rete della Resistenza. La sua famiglia era di sinistra, il padre e la madre erano insegnanti. Il padre, militante della Sfio, perderà il lavoro con Vichy. Nella casa di campagna dove si erano rifugiati durante la guerra i Gouze nascondono Henri Frenay, capo della rete di Resistenza Combat, uomo molto vicino a Mitterrand. Danielle e François Mitterrand, che si erano conosciuti a Parigi nel ’44 grazie alla sorella Christine Gouze (moglie dell’attore Roger Hanin), si sposano il 28 ottobre del ’44 (nella Mairie del VI arrondissement e poi nella chiesa Saint-Séverin). Lei compie 20 anni il giorno dopo. Danielle accompagna la vita politica del marito, senza però abbandonare il suo impegno. Anche se, progressivamente, per vicende della vita privata, si allontanerà da lui, continuerà a prenderne le difese, anche di fronte alle più forti ambiguità del personaggio, dalla Francisque, la decorazione di Vichy che ottenne Mitterrand, fino alla malattia, che il presidente aveva nascosto ai francesi per farsi eleggere.
Con l’ong France-Libertés, Danielle Mitterrand porta avanti una diplomazia più libera di quella ufficiale, non sgradita al presidente Mitterrand. Le sue principali battaglie sono state a fianco del popolo curdo, con il Dalai Lama per i tibetani e contro le dittature del mondo arabo, decenni prima della «primavera araba». Il re del Marocco Hassan II, padre dell’attuale Mohammed VI, la detestava
per aver sostenuto il Fronte Polisario e per aver denunciato la pratica feroce dei prigionieri politici. Danielle aveva sempre rifiutato di partecipare ai viaggi ufficiali in Marocco. L’amicizia con Fidel Castro aveva sollevato molte critiche in Francia, così come quella con il subcomandante Marcos.
Danielle Mitterrand era anche molto presente in Africa subsahariana, soprattutto con l’ultima battaglia per l’acqua per tutti. Nel 2005 aveva sostenuto il “no” al trattato costituzionale europeo, contro la posizione ufficiale del Ps. Nella vita privata, allusione molto ricorrente ieri nelle reazioni alla morte, aveva avuto l’eleganza di accogliere Mazarine, la figlia di Mitterrand e Anne Pingeot nata nel ‘74, al funerale dell’ex presidente nel ’96, assieme ai due figli, Jean-Christophe e Gilbert (un terzo figlio, Pascal, era morto poco dopo la nascita). Danielle ha anche difeso con tutte le sue forze Jean-Christophe, condannato nello scandalo dell’Angolagate.
Sarà sepolta a Cluny, nella tomba dei Gouze, lontana da François Mitterrand, sepolto a Jarnac.


“il manifesto”, 23 novembre 2011

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