1.5.15

In un'aula. Una poesia di Adrienne Rich

Parlando di poesia, spostando le braccia
piene di libri sul tavolino dove le facce
guardano in giù oppure in alto, ascoltando, leggendo
ad alta voce, parlando di consonanti, di elisioni,
intrappolate nel come, ignorando il perché;
guardo il tuo viso, Jude,
né immusonito né remissivo,
opaco nell'obliqua pioggia di polvere sulla tavola:
una presenza come la pietra, se la pietra potesse pensare
Ciò che non posso dire, è me. Per questo sono venuta.

In a classroom
Talking of poetry, hauling the books
arm-full to the table where the heads
bend or gaze upward, listening, reading aloud,
talking of consonants, elision,
caught in the how, oblivious of why:
I look in your face, Jude,
neither frowning nor nodding,
opaque in the slant of dust-motes over the table:
a presence like a stone, if a stone were thinking
What I cannot say, is me. For that I came.

 
Dalla rete – Traduzione di Paolo Gironi (www.gironi.it/poesia/rich.php)

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