1.5.15

Lavoro. Promemoria per il primo maggio (S.L.L.)

Una proposizione del tipo "gli immigrati tolgono lavoro" è insieme ingenua e malvagia. E' ingenua (forse fintamente) perché ignora (o finge di ignorare) la massiccia distruzione di posti di lavoro che la nuova organizzazione mondiale del capitalismo comporta per paesi come l'Italia. E' malvagia perché orienta il diffuso malcontento per la dilagante inoccupazione e disoccupazione verso persone, che nella stragrande maggioranza sono vittime dello stesso meccanismo di sviluppo.
Ciò detto non ci si può nascondere la base strutturale (economica, prima che ideologica o psicologica) della rinascita di xenofobie e razzismi in un paese come l'Italia. Qui il padronato e le classi dirigenti hanno fatto un gioco sporchissimo, hanno favorito e usato la presenza di una gran massa di immigrati irregolari per precarizzare e sottomettere il lavoro, per togliere ai lavoratori autoctoni reddito, dignità, diritti e tutele, per ridurre alla condizione di "volgo spregiato" quella che era la classe dei lavoratori.
Ora lor signori giocano sulle tensioni etniche, ne godono e le fomentano. Pensano, con antica logica, che si domina meglio tenendo i dominati divisi e alimentando odio e tensioni al loro interno.
So che è difficile, che comporterà l'impegno duraturo e senza compensi di piccole avanguardie, ma la via d'uscita resta quella di perseguire l'unità di tutti i lavoratori subordinati e sfruttati, quale che sia il livello di precarietà, la condizione contrattuale, l'origine, l'etnia, la religione.
So che la moda attuale del pensiero e della prassi politica anche a sinistra è "il cittadinismo aclassista", fondato sulla promessa rivolta a tutti, di "diritti di cittadinanza"; ma è sempre più evidente che la lotta di classe c'è e che in questa fase hanno vinto i padroni e i ceti proprietari (il capitale, insomma). Bisogna perciò che le classi operaie (includendovi il lavoro intellettuale subordinato e alienato) si riorganizzino e si riunifichino, altrimenti non si caverà un ragno dal buco: senza i diritti e i poteri del lavoro i "diritti di cittadinanza" resteranno chiacchiera vuota, simulacro.

Rimaneggiamento di una nota fb (27/4/15)

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