L'industriale,
intervistato, spiegò al reporter che la situazione era grave. Nel
paese c'era eccedenza di latte, e il consumo non riusciva ad
assorbire la produzione intensiva.
— Una calamità. Si
figuri che il giornale cittadino protesta contro l'inquinamento del
fiume, che è coperto da uno strato biancastro. Non è niente di
strano, è latte. Si sta gettando il latte nel fiume perché non si
sa più dove buttarlo. Gli scarichi sono ormai intasati. La
popolazione, come lei saprà, è insufficiente a bere tutto quel
latte o a mangiarlo sotto forma di burro, ricotta, formaggio o cose
del genere.
— Insufficiente?
Sembra che la produzione di bambini sia ancora superiore a quella del
latte.
— Numericamente sì,
ma sono bambini che non hanno la capacità economica per bere latte.
Hanno appena la bocca, capisce? E quindi non servono a nulla. Se ai
genitori dei bambini mancano i soldi per acquistare il prodotto, è
già tanto che si butti via il latte invece di buttare i bambini.
Da
Contos plausiveis,1981
Traduzione
di Stefano Moretti in Racconti plausibili,
“Linea d'ombra” n.21, novembre 1987
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