23.6.15

Guerre preventive. “Cinocefale”, ovvero “Testa di cane”.

Cinocefale era una località collinosa della Tessaglia (attuale Karadagh), in Grecia, ove si svolse una celebrata battaglia terrestre fra Roma e la Macedonia, nel quadro della cosiddetta seconda guerra macedone, combattuta tra il 200 e il 196 a. C... Qui sotto, nel brano che ho tratto dalla voce “Cinocefale” di un dizionario delle battaglie, nonostante la malcelata simpatia del compilatore per gli imperialisti, è possibile vedere più di una analogia con certe guerre (fatte o progettate) del giorno d'oggi: un pericolo più supposto che reale presentato come minaccia mortale, il dichiarato sostegno a comunità che si pretendono oppresse in realtà a gruppi, tribù, capi politici, religiosi e militari asserviti al disegno imperiale, le vittorie conseguite a una costosissima superiorità tecnologica e negli armamenti, la spoliazione del vinto per ripagare le spese sostenute. (S.L.L.)

Assieme ai sentimenti filo-ellenici di cui Scipione l’Africano era il principale sostenitore in Roma, tra le ragioni della seconda guerra macedone va indicato quello spirito di imperialismo difensivo che vide, nell’alleanza macedone-siriaca e nella ricostituzione della flotta macedone, per i Romani il pericolo di un nuovo caso Annibale e il riaffacciarsi dei rischi corsi all’epoca della seconda guerra punica. A Cinocefale, in Tessaglia, le legioni di T. Quinzio Flaminino che dovevano liberare le città greche (Rodi, Atene e Pergamo) sbaragliarono le falangi di Filippo V di Macedonia. Complessivamente gli eserciti erano in numero eguale, intorno ai 25.000 uomini. Se in un primo tempo l’avanguardia romana venne respinta e quasi ricacciata nel proprio accampamento, nel prosieguo dello scontro la cavalleria etolica che appoggiava quella romana e le legioni di Flaminino, supportate da una vigorosa carica degli elefanti, spezzarono l’ala sinistra macedone provocando la ritirata del grosso dell’esercito nemico. Poche le perdite tra i Romani, solo 700 soldati, mentre i Macedoni subirono pesanti danni, 8.000 morti e 5.000 prigionieri. Filippo V fu costretto a firmare la pace, detta di “Cinocefale”, per la quale versò un anticipo di indennità pari a un milione di denarii...

da Elio Rosati, Annamaria Carassiti, Dizionario delle battaglie, Rusconi, 2006


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