Cinocefale era una
località collinosa della Tessaglia (attuale Karadagh), in Grecia,
ove si svolse una celebrata battaglia terrestre fra Roma e la
Macedonia, nel quadro della cosiddetta seconda guerra macedone,
combattuta tra il 200 e il 196 a. C... Qui sotto, nel brano che ho
tratto dalla voce “Cinocefale” di un dizionario delle battaglie,
nonostante la malcelata simpatia del compilatore per gli
imperialisti, è possibile vedere più di una analogia con certe
guerre (fatte o progettate) del giorno d'oggi: un pericolo più
supposto che reale presentato come minaccia mortale, il dichiarato
sostegno a comunità che si pretendono oppresse in realtà a gruppi,
tribù, capi politici, religiosi e militari asserviti al disegno
imperiale, le vittorie conseguite a una costosissima superiorità
tecnologica e negli armamenti, la spoliazione del vinto per ripagare
le spese sostenute. (S.L.L.)
Assieme
ai sentimenti filo-ellenici di cui Scipione l’Africano era il
principale sostenitore in Roma, tra le ragioni della seconda guerra
macedone va indicato quello spirito di imperialismo difensivo che
vide, nell’alleanza macedone-siriaca e nella ricostituzione della
flotta macedone, per i Romani il pericolo di un nuovo caso Annibale e
il riaffacciarsi dei rischi corsi all’epoca della seconda guerra
punica. A Cinocefale, in Tessaglia, le legioni di T. Quinzio
Flaminino che dovevano liberare le città greche (Rodi, Atene e
Pergamo) sbaragliarono le falangi di Filippo V di Macedonia.
Complessivamente gli eserciti erano in numero eguale, intorno ai
25.000 uomini. Se in un primo tempo l’avanguardia romana venne
respinta e quasi ricacciata nel proprio accampamento, nel prosieguo
dello scontro la cavalleria etolica che appoggiava quella romana e le
legioni di Flaminino, supportate da una vigorosa carica degli
elefanti, spezzarono l’ala sinistra macedone provocando la ritirata
del grosso dell’esercito nemico. Poche le perdite tra i Romani,
solo 700 soldati, mentre i Macedoni subirono pesanti danni, 8.000
morti e 5.000 prigionieri. Filippo V fu costretto a firmare la pace,
detta di “Cinocefale”, per la quale versò un anticipo di
indennità pari a un milione di denarii...
da Elio Rosati, Annamaria
Carassiti, Dizionario delle battaglie,
Rusconi, 2006
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