Da caporale a boss
In
una antica pagina di cronaca da "l'Unità" (16 luglio 1957), trovo casualmente la
notizia di un arresto nel Nisseno: alcuni mafiosi praticavano il
caporalato per le assunzioni in una importante miniera di zolfo. La vicenda è emblematica, anche perché segnala un legame storico tra mafia,
Democrazia Cristiana e Cisl.
Il
nome dell'ultimo arrestato è famoso. Giuseppe Di Cristina, dopo un
periodo di confino a Torino negli anni 60, con la copertura dell'impiego come dipendente nella società mineraria della Regione (SOCHIMISI –
Società chimico mineraria siciliana), diverrà un boss di prima
grandezza in Cosa Nostra. Coinvolto nei grandi traffici di droga e
nelle guerre di mafia, finirà ucciso nel 1978, per ordine dei
corleonesi. Ai suoi funerali, oltre a una gran folla di concittadini
di Riesi, sarà registrata la presenza di politicanti di peso, Dc e non solo.
(S.L.L.)
Di Cristina con la sigaretta in bocca e le manette ai polsi |
Estorcevano danaro al
disoccupati
Sette arresti nella
gang della “Trabia Tallarita,,
CALTANISSETTA (Falci).
15. — Una vera e propria gang che agiva all’interno della miniera
Trabia Tallarita estorcendo somme di danaro ai disoccupati in cambio
dell’assunzione al lavoro è stata scoperta a conclusione di attive
e diligenti indagini, ed i suoi componenti tratti in arresto.
Gli arrestati sono:
1) Biagio Rindone. capo
ufficio della miniera, iscritto alla DC. Il Rindone viene descritto
come il cervello della combriccola: egli peraltro si distingueva
nell’opera di sfacciato favoritismo delle organizzazioni
minoritarie, tendendo in ogni occasione a perseguire gli operai che
aderivano alla CGIL; 2) Capostagno Filippo, segretario della CISL di
Riesi e componente il comitato direttivo della Federazione minatori
aderente alla CISL; 3) Lauri a Giuseppe, membro della C.I. del
cosiddetto Fronte unico aderente alla CISL; 4) Lembro Gaetano, guardia giurata alle dipendenze della società Valsalso; 5)Ligotti
Gaetano; 6) Salamone Giovanni; 7) Di Cristina Giuseppe. Questi ultimi
tre sono tutti militanti nelle file della CISL di Riesi.
Non è dato ancora
conoscere con esattezza i reati che vengono imputati ai sette
arrestati; si dà comunque per certo che essi dovranno rispondere di
associazione per delinquere.
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