11.11.15

Piazzale Loreto, agosto1944, una strage fascista (Iblo Paolucci)

Milano, Pazzale Loreto, 10 agosto 1944
Sessantaquattro anni fa, nella giornata del 10 agosto 1944 alle 6,10 del mattino, i militi fascisti della legione "Ettore Muti", su ordine del comando delle SS, fucilarono a Milano, nel piazzale Loreto, quindici antifascisti prelevati dal carcere di san Vittore. La lista dei quindici martiri venne compilata dal capitano delle SS Theodor Saewecke, che dette anche l'ordine che i cadaveri venissero esposti al sole cocente di agosto, guardati a vista dai brigatisti neri, per impedire alla gente e persino ai famigliari, di avvicinarsi alle salme. Otto mesi dopo, esattamente il 29 aprile del 1945, nello stesso piazzale fu esposto il cadavere di Benito Mussolini e di altri 15 notabili fascisti, che erano stati giustiziati, dopo la cattura, a Dongo.
L'ufficiale delle SS, responsabile della strage, morì nel proprio letto, in Germania, il 31 marzo del 2004, alla bella età di 93 anni. mai chiamato a rispondere del crimine da un tribunale tedesco e, anzi, nella repubblica federale di Bonn, ricevette l'incarico di ricoprire posti di alta responsabilità nei servizi segreti. Saewecke è stato però processato e condannato all'ergastolo, sia pure in contumacia, dal tribunale militare di Torino, su richiesta del Pm Pier Paolo Rivello, al termine di una lunga e rigorosa indagine, nel 1999. Quel processo però avrebbe potuto essere celebrato cinquant'anni prima, nella primavera del 1953, se il fascicolo che riguardava lui, come peraltro tantisimi altri, non fosse stato nascosto, con la connivenza di ministri del governo democristiano, in quello che è stato chiamato l'armadio della vergogna.
Il massacro venne ordinato in risposta ad uno strano attentato compiuto due giorni prima, contro un camion tedesco, parcheggiato in viale Abruzzi dal caporal maggiore Heinz Kuhn, che poi si era pesantemente addormentato sul volante. Il mezzo, colpito da uno o più ordigni, saltò in aria, ferendo leggermente l'autista e provocando la morte di sei passanti e il ferimento di altri cinque, tutti italiani. Nessuna vittima germanica. Diffficile, poi, capire perché quell'autista tedesco avesse parcheggiato il camion nel mezzo di una strada, in pieno centro. L'attentato al camion, inoltre, venne addebitato ai gappisti, mentre il comandante di quelle formazioni, la medaglia d'oro Giovanni Pesce, ha sempre escluso che l'attentato fosse opera dei suoi uomini. Nessun tedesco ucciso, ma Saewecke, il boia di piazzale Loreto, impose la fucilazione di quindici antifascisti. La strage provocò sgomento e indignazione, talmente forte nei milanesi, al punto che lo stesso Mussolini protestò con l'ambasciatore Rahn.
Come ogni anno, il sacrificio dei quindici antifascisti, verrà ricordato oggi sul luogo del martirio. I loro nomi, che non vanno dimenticati perché è anche a loro che dobbiamo il ritorno in Italia della libertà, sono questi: Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo Del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Giovanni Galimberti, Vito Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Angelo Poletti, Salvatore Principato, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo, Vitale Vertemati.

l’Unità 10.8.08

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