28.5.16

Il dentifricio. Una poesia di Apuleio (Traduzione S.L.L.)

O Calpurniano, con veloci versi,
io ti saluto e mando, come chiedi,
la pulizia dei denti, lo splendore
della bocca che viene dalle messi
d'Arabia, una sottile, candeggiante,
nobile polverina che ti sgonfia
la tenera gengiva e spazza via
i rimasugli d'ieri. Non vedranno
brutture di sporcizia, se per caso
a labbra spalancate riderai.

Calpurniane, salve properis versibus.
misi, ut petisti, tibi munditias dentium,
nitelas oris ex Arabicis frugibus,
tenuem, candificum, nobilem pulvisculum,
complanatorem tumidulae gingivulae,
converritorem pridianae reliquiae,
ne qua visatur tetra labes sordium,
restrictis forte si labellis riseris.


De Magia, cap. VI

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