11.6.16

I veleni di Renzi (S.L.L.)

Un caro amico, ex parlamentare senza più ambizioni politiche, stamani mi raccontava le performance propagandistiche del presidente Renzi. Mi diceva di come costui insista sul fatto che, grazie alle riforme che egli ha volute, un parlamentare su tre dovrà "tornare a casa". Il mio amico aggiungeva, a corollario, che secondo lui gli emolumenti dei parlamentari si potrebbero agevolmente dimezzare, visto che - sommando tutte le voci - si arriva a quasi 20 mila euro e i risparmi sarebbero maggiori della riduzione di numero voluta dal premier.
Io non so valutare l'esattezza di questi conti, ma sono convinto che si potrebbero operare tagli consistenti, con significative riduzioni di spesa. Non ho pregiudizi però sulla riduzione dei parlamentari e non sono contrario al monocameralismo, magari vero e non pasticciato, con una attenzione verso equilibri e garanzie, che - invece - le riforme di cui si discorre tendono ad eliminare piuttosto che a rafforzare. Quello che stento a capire è, però, quell'"a casa" condito di disprezzo e di insofferenza, non diretto solo a un ceto politico (peraltro reso più scadente da una selezione per "nomina") ma a tutta l'istituzione parlamentare, in coerenza - del resto - con una sistematica umiliazione del parlamento attualmente in carica.
Io non so dire se l'uomo scherzi col fuoco facendo demagogia a buon mercato o se abbia introiettato il disprezzo verso "l'aula sorda e grigia", verso la "società dei magnaccioni" eccetera, tipica di tutta la cultura di destra da Mussolini a Berlusconi. Certo è che in questo suo becerismo sono contenuti veleni che si diffondono. 

(stato fb 9/6/2016)

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