31.7.16

Così cucinavano (e mangiavano). Cervelli d'abbacchio Marilù (1958)

Ho trovato questa ricetta in Oggi e Domani 1958, l'agenda per le donne dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA). Ho potuto solo immaginarla, non solo perché infrange alcuni salutari divieti che mi sono imposto, ma anche perché non è facile da reperire l'ingrediente fondamentale nel quantitativo richiesto. Un cervello d'abbacchio si può trovare senza difficoltà, ma 4 tutti insieme solo a Pasqua; e a me non da gusto preparare cose speciali per me solo. Mi sa, però, che dovrebbe essere una pietanza gustosa senza aggressività. (S.L.L.)

(per 4) - quattro cervelli d'abbacchio - gr.50 burro - un cucchiaio scarso di farina 00 - un bicchiere abbondante di latte - 1 uovo - il succo di mezzo limone - sale quanto basta.

Lessate i cervelli, lasciateli raffreddare, quindi tagliateli in due per la lunghezza. fate intanto liquefare un quarto del burro, stemperatevi la farina, e con il latte preparate una besciamella piuttosto liquida. Cotta lasciatela un po' intiepidire. 
Intanto ponete il rimanente burro in una teglia Pyrex e, quando è dorato, versatevi i pezzi di cervello dolcemente, facendo attenzione che non si rompano. Cuoceteli fintanto che abbiano preso una bella doratura e versatevi sopra la salsa precedentemente preparata, nella quale avrete già sbattuto il tuorlo dell'uovo.
Mettete ora in forno dolce per una quindicina di minuti - non deve gratinare né colorirsi la pasta - e servite spruzzato di limone.

Nessun commento:

Posta un commento