3.7.16

Necrologi. In morte di Georges Sadoul (Maria Antonietta Macciocchi)

Georges Sadoul (Nancy, 4 febbraio 1904 – Parigi, 13 ottobre 1967) fu, nel suo tempo, storico del cinema e critico cinematografico tra i più prestigiosi, autore fra l'altro di una celebre biografia di Chaplin (Vita di Charlot, 1954), di un monumentale Georges Meliés (1961) e di una Storia universale del cinema (1964). Quando morì, nell'autunno del 1967, aveva da poco celebrato i quarant'anni di militanza nel Partito Comunista Francese. Riprendo un brano del necrologio scritto per lui da Maria Antonietta Macciocchi, all'epoca corrispondente a Paridi de “L'Unità”. (S.L.L.)
Georges Sadoul
Quello di Sadoul era un orizzonte senza limiti cui l'impegno politico non aveva mai posto barriere: egli veniva da lontano, dopo aver vissuto l'avventura surrealista, quella del Cartello nel teatro, quella di Picasso, e quella di Sartre.
Ciò che in questo grande intellettuale affascina è lo spirito sensibile, libero, mai dogmatico: vero asse morale e intellettuale di un uomo che fuggì in tale guisa, anche nei periodi più oscuri dello stalinismo, ad ogni gretta pastoia della mente, ad ogni settarismo. Un intellettuale senza paraocchi, senza partiti aproristicamente presi e la cui sceita politica, che è sempre stata in lui rigorosa e salda, non ha mai significato subordinaz.one mentale, ma costituito al contrario lo stimolo ad una ricerca più avanzata ed un approfondimento più tagliente
Sadoul dimostra che la scelta politica del comunismo — la più avanzata che esista — non è un credo, una religione cieca, ma rappresenta lo strumento più agguerrito dell'indagine e della conoscenza. Né la sua combattività è per questo minore e la sua forza critica meno graffiante: anzi è proprio quel punto di partenza che conferisce all'intelletto di un critico marxista le più grandi e pugnaci avventure dell'ingegno.


“l'Unità”, domenica 15 ottobre 1967

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