4.8.16

Garibaldi. Pane e formaggio prima dell'incontro di Teano (Rocco Moliterni)

L'altro ieri si festeggiavano i 150 anni dello storico incontro di Teano. Che peraltro non si è certi sia avvenuto a Teano, ma più probabilmente quindici chilometri prima, per la precisione nel comune di Vairano Patenora, in località Taverna della Catena (certo che se sui libri di storia si leggesse che l'Italia unita è nata a Vairano Patenora sembrerebbe meno poetico). L'ora si sa invece con buona approssimazione: erano circa le sette e mezzo del mattino. Come si conosce lo storico scambio di frasi: «Saluto il primo re d'Italia», disse Garibaldi. «Saluto il mio miglior amico» gli rispose Vittorio Emanuele.
Con certezza si sa invece che Garibaldi e il Re di Sardegna non fecero colazione insieme.
Il Generale in attesa dell'incontro pare abbia mangiato sugli scalini di una chiesetta pane e formaggio e anche alcuni fichi che un contadino della zona gli offrì. L'eroe dei due mondi aveva gusti frugali e amava il pecorino, che nel futuro esilio a Caprera produrrà in proprio. Il pane è probabile sia quello casereccio dell'alto casertano. E può darsi che sia stato solo un gesto di cortesia l'accettare i fichi «normali», perché lui andava matto per quelli d'India.
Cosa abbia mangiato Vittorio I Emanuele non lo sappiamo, forse delle «uova alla Bella Rosin» (è un piatto semplice che gli preparava l'amante Rosa Vercellana: uova sode e prezzemolo). Improbabile che abbia mangiato pizza: stavano facendo l'Unità d'Italia, mica pizza e fichi.


Dalla rubrica Fratelli di teglia, La Stampa, 28 ottobre 2010

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