9.2.17

Bufale (S.L.L. - Stato di fb)

Con buone ragioni da tante parti si chiede di mettere fine alle cosiddette "bufale" che inquinano la Rete e toccano tutti i mezzi di informazione e non manca chi prospetta la creazione di una qualche autorità (o "authority", chi ci libererà dagli anglismi inutili?) che difenda la verità e ci eviti di doverci ogni volta chiedere se sarà vero. Temo però che una siffatta autorità difficilmente possa difenderci dalle "bufale" dei grandi poteri, come quella delle inesistenti "armi segrete" di Saddam Hussein che facilitò l'intervento occidentale in Mesopotamia, con la Babilonia che ne seguì, gravida di disastri per tutti, tranne forse per chi lucra su armi e guerre.
Piuttosto che ricorrere a censure preventive e a "certificati di verità", che rammentano gli "imprimatur" che un tempo erano prerogativa dell'autorità religiosa, io credo che sia meglio affidarsi alla crescita di cultura e di consapevolezza da parte degli utenti del web. Penso che - nel medio e nel lungo - l'unica soluzione liberale e democratica sia quella di potenziare e migliorare istruzione ed educazione, principali strumenti di autodifesa dalle bufale. Ma anche nel breve periodo - se si è democratici e non si pensa aristocraticamente che gli altri siano massa informe di pecore - credo che si possa e si debba aver fiducia. Gli utenti del web non sono destinati a rimanere ignoranti e influenzabili, ma con l'esperienza e l'errore, impareranno a distinguere sempre meglio il probabile dall'improbabile, il sito attendibile da quello specializzato in "bufale" e - in qualche misura - anche il vero dal falso.
Né la crescita dell'istruzione né l'autoeducazione che nasce dalla pratica sono misure risolutive, ma non c'è altra soluzione "laica". E tutte quelle che si fondano sul primato di un ceto di "chierici" dotti che decidono per tutti che cosa si può comunicare e che cosa no mi sembrano da respingere.
Poi c'è la repressione di chi - con consapevolezza, malizia o superficialità - diffonde "bufale" spacciandole per verità assodate. Anche su questo si può fare qualcosa, rendendo più individuabile la loro origine e dunque la responsabilità di individui o associazioni.
Ma neanche questa è la "soluzione finale". Soluzioni finali, grazie al cielo, non ne esistono, se si vuol mantenere la libera circolazione del pensiero. Dovrà sempre, alla fine, prevalere la libera convinzione di ciascun individuo.

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