1.2.17

Leonardo Sciascia: “la barzelletta della perpetua giovane” (“A ciascuno il suo”, 1966)

In A ciascuno il suo, Sciascia fa raccontare al parroco di sant'Anna una barzelletta sui preti. Il lettore può ricavarne indizi, suggestioni, implicazioni e può impiantarvi su ragionamenti, ma a me sembra di per sé buona, cioè capace di suscitare se non il riso, almeno un sorriso. (S.L.L.)


“Lei l’ha mai sentita la barzelletta della perpetua giovane, dell’inchiesta del vescovo...? No? Gliela voglio raccontare: per una volta, sentirà una barzelletta sui preti raccontata da un prete... Dunque: al vescovo vanno a riferire che in un paese c’è un prete che non solo tiene una perpetua di età molto al di sotto, come dice Manzoni (lupus in fabula), della sinodale; ma che se la corica a lato, nello stesso letto. Il vescovo, naturalmente, corre: piomba in casa del prete, vede la perpetua, giovane e belloccia davvero, poi la camera da letto, il letto a due piazze e mezza. Contesta al prete l’accusa. Il prete non nega «È vero» dice «eccellenza che lei dorme da questo lato e io da quest’altro: ma, come vede, al muro, tra il mio lato e il suo, ci sono dei cardini; e a questi cardini io ogni sera, prima di andare a letto, attacco questa grande e robusta tavola, che è come un muro» e mostra la tavola. Il vescovo si addolcisce, è stupito da tanto candore: ricorda qualcuno di quei santi del medioevo che andavano a letto con una donna ma mettendo una croce o una spada nel mezzo; con dolcezza dice «Ma figliuolo mio, la tavola si, non c’è dubbio, è una precauzione; ma la tentazione, se la tentazione ti assale furiosa, rabbiosa, infernale qual è? E tu che fai, quando la tentazione ti assale?» «Oh eccellenza» risponde il prete «non ci vuole poi tanto: levo la tavola».

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