Che cosa racconti non so
le parole
se non in bocca quando mangiano il mio
rosso tenerissimo
capezzolo
la rotondità il respiro il ritmo.
Mi dispiace non capisco
l’alfabeto le cose non so
capire. Non ho il peso
né la testa.
Sono in amore: comanda leggerezza
cuore e pancia
la resurrezione allegrissima
del mio inguine.
Ronzio estivo e frizione dei globuli
nel sangue:
l’accoglienza concava tra le mie
cosce
mi allarga.
Mi rende non semplice ma elementare.
Gioco nel tuo bosco: l’ascella.
Mi trasformo in arte. Piena di grazia:
Ave.
Silenzio e grazie
per la tua lingua in bocca che mi
attraversa
per il tuo portarmi in cielo con le
mani.
Al sole.
Fare abbondanza felicissima:
qui ora
in tutta la nostra terra.
Da Nel segno della femmina in
http://www.poiein.it/
Nessun commento:
Posta un commento