4.3.17

Confucio e i Cinesi (Bertrand Russell)

Bertrand Russel
Devo confessare di essere incapace di apprezzare i meriti di Confucio. I suoi scritti sono pieni di banali note di galateo, e il suo scopo principale è quello di insegnare alla gente come comportarsi correttamente in varie occasioni.
Comunque, facendo il confronto con i tradizionali maestri di religione di altre epoche, bisogna ammettere che egli ha grandi meriti, anche se la maggior parte di questi è negativa.
Il sistema da lui voluto, sviluppato dai suoi seguaci, è un sistema di etica pura, senza dogmi religiosi; esso non ha dato origine a una potente classe clericale, e non ha causato persecuzioni. Certamente è riuscito a creare un popolo di una cortesia perfetta e di maniere squisite.
E non si pensi che la cortesia cinese sia meramente convenzionale; di essa ci si può fidare anche in situazioni nuove, particolari. E non è limitata a una sola classe, ma esiste anche nel più umile facchino.
È umiliante osservare la brutale insolenza di uomini bianchi ricevuti con sobria dignità dai cinesi, che non si abbassano a rispondere alla volgarità con la volgarità.
Gli europei spesso considerano questo atteggiamento come debolezza, ma in realtà si tratta di forza, la forza con cui i cinesi fino a oggi hanno conquistato tutti i loro conquistatori.

In  Pensieri, Grandi Tascabili Economici Newton, 1993

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