La stazione di Krasnoyarsk lungo la ferrovia Transiberiana |
Il cuore delle
rotte commerciali eurasiatiche
Completata nel 1916 dopo
venticinque anni di lavori nei quali vennero impiegati 90 mila
operai, spesso in condizioni di schiavitù, la ferrovia Transiberiana
nasce come rotta commerciale voluta dalla Russia zarista. Usata
dall’Unione Sovietica per il reinsediamento di milioni di
contadini, per il trasporto di truppe durante la Seconda guerra
mondiale e come servizio passeggeri, la linea non è mai divenuta
un’alternativa al trasporto marittimo di merci fra Asia ed Europa.
A impedirlo ostacoli politici, meteorologici, doganali e tecnologici.
La fine dell’Urss ha
consegnato alle autorità della nuova Russia una linea da integrare e
modernizzare. Tanto è già stato fatto con l’elettrificazione dei
9288 chilometri dell’intera tratta, conclusasi nel 2002. Molto
resta da fare, con tratti della ferrovia ancora a binario unico e
infrastrutture di contorno inadeguate. Persiste inoltre la differenza
di scartamento ferroviario fra i 1520 mm della Russia e i 1435 mm
standard in Cina e in Europa. Una situazione che costringe convogli
merci e passeggeri a lunghe soste frontaliere per sostituire le ruote
dei vagoni.
Ciò nonostante, a un
secolo esatto dal suo completamento, la Transiberiana si trova al
centro delle rotte commerciali euro-asiatiche. Il fenomeno è
recente. Sino al 2008, anno del primo collegamento diretto fra
Amburgo e Xiangtan, era ancora impossibile spedire su rotaia prodotti
cinesi in Europa o viceversa. Oggi i treni merci che compiono questo
tragitto lungo la tratta nota come “Eurasian Land Bridge” (Ponte
euroasiatico) o “New Silk Road” (Nuova via della seta) sono
decine a settimana e il numero di tratte commerciali sino-europee
cresce ogni anno.
L’interscambio
commerciale su rotaia via Transiberiana avviene su due percorsi. Il
primo è il cosiddetto Corridoio Nord, che segue i binari della
storica ferrovia per 6224 chilometri, da Mosca sino a Cita, prima di
dirigersi verso la città cinese di Manzhouli e da lì proseguire per
il resto del Paese asiatico. Il secondo è il Corridoio Sud, che
lascia la Transiberiana ad Ekaterinburg, dopo avervi percorso 1811
chilometri, e raggiunge la Cina dal Kazakistan.
Secondo dati delle
ferrovie di Stato russe (RZD), fra 2009 e 2014 il numero dei
container provenienti dalla Cina e diretti in Europa passati dalla
Transiberiana è cresciuto del 700%. E soltanto nei primi nove mesi
del 2015 hanno compiuto lo stesso tragitto 66 mila container di
prodotti provenienti dalla Cina: 11 mila in più di quanti
movimentati nell’intero 2014.
Grazie al sostegno delle
autorità russe e cinesi, che hanno colto il potenziale commerciale
di un collegamento diretto via terra fra Asia ed Europa, il futuro
della storica ferrovia appare roseo. Nel 2013, ad esempio, Mosca ha
stanziato 17 miliardi di dollari (15 miliardi di euro) per
modernizzare la tratta e la sua gemella settentrionale, la linea
Baikal-Amur. L’obiettivo, ambizioso, è raggiungere i 120 milioni
di tonnellate di merce annuali trasportati lungo la Transiberiana a
fronte dei 70 attuali.
Pagina 99, 11 giugno 2016
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