Gli anni Novanta del Settecento non
torneranno più.
L’infanzia era favolosa.
La gente faceva passeggiate in cima
alle colline
e scriveva sul diario quel che vedeva,
senza parlare.
Avevamo alti collari e i nostri
cappelli erano morbidissimi.
Ci sorprendevamo l’un l’altro con
alfabeti fatti di ramoscelli.
Era un tempo meraviglioso per essere
vivi, o anche morti.
Da Nostalgia, In Balistica,
Fazi editore, 2011
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