22.8.17

Il lavoro nell'esercito della Federazione Giovanile Comunista (Enrico Berlinguer, 1951)

Il giovane Berlinguer a una manifestazione della FGCI nei primi anni 50
Il 29 gennaio 1951, in occasione del trentennale della costituzione della FGCI, si svolse una solenne riunione del suo comitato centrale, aperta da un discorso di Enrico Berlinguer, al tempo segretario dell'organizzazione dei giovani comunisti. Ne riprendo un passaggio che rammenta il lavoro svolto in passato dalla FGCI nell'esercito, lavoro che richiedeva per la sua natura molte cautele, anche per l'ispirazione internazionalista dei comunisti, contrari a vedere dei “nemici” nei soldati di altri paesi. Vi si ricorda tra l'altro il martirio di Gastone Sozzi, torturato e ucciso dai birri fascisti nel carcere di Perugia. Con la prudenza richiesta dalla situazione (è il tempo del centrismo, del filoamericanismo senza crepe, dell'anticomunismo viscerale), Berlinguer lascia intendere che l'agitazione classista e internazionalista nell'esercito di leva e l'organizzazione, al suo interno, dei comunisti rimane un compito essenziale della FGCI. (S.L.L.)
La stampa della FGCI e in primo luogo il suo organo «Avanguardia» si occupava ampiamente delle questioni del lavoro nell’esercito, dell’agitazione fra i soldati; giornali speciali furono editi dalla Federazione Giovanile Comunista per il lavoro di agitazione fra i soldati: «La Recluta», «La Caserma», e altri, diffusi a migliaia di copie. Si cercò e si riuscì anche ad organizzare, in certi momenti, riunioni di reclute, si agitarono le rivendicazioni dei soldati, si cercò sempre e in tutti i modi di stabilire un contatto con i soldati, con i marinai, nelle caserme e fuori delle caserme. Nel 1927 un gruppo di giovani comunisti condussero una attiva agitazione fra un gruppo di marinai che si preparavano ad Ancona a trasportare delle armi in Albania per sostenere contro i lavoratori e i contadini albanesi il regime dominante allora in Albania che non era altro che uno strumento del governo fascista. L’agitazione ebbe successo, anche se portò all’arresto di numerosi marinai e alla condanna di due nostri compagni.
Gastone Sozzi
Voi sapete che l’attività della FGCI nelle file dell’esercito, per la fraternizzazione coi soldati ha il suo simbolo migliore nella lotta e nel sacrificio del compagno Gastone Sozzi, membro del C. C. della FGCI, che, sotto la guida del Partito condusse un attivo lavoro di direzione nelle file dell'esercito e fu per questo, appena venticinquenne, arrestato e torturato ferocemente dai fascisti. Egli non disse mai una sola parola sulla sua attività e fu assassinato in carcere dagli aguzzini fascisti. Il lavoro nell’esercito fu sempre, come del resto è ancora oggi, un lavoro difficile, nel lavoro dell’esercito fu necessario sempre tenere conto come oggi è necessario tenere conto, delle difficoltà, della necessità di essere prudenti anche; ma la necessità della vigilanza, la necessità della prudenza, la necessità di non fornire dei pretesti ad una azione di repressione dell’avversario, queste necessità non portarono mai, come non devono portare oggi, alla rinuncia del lavoro nell’esercito.


da Berlinguer-Grieco, Gesta ed eroi della Gioventù d'Italia, Edizioni Gioventù nuova 1951

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