2.8.17

Un'intervista del 1983. 30 piccole risposte scontrose del comico Jerry (Roberto Silvestri)

CANNES. L’intervista a Jerry Lewis è stata fatta durante l’ultimo festival di Cannes. Il suo ultimo film Il re della commedia di Martin Scorsese con Robert De Niro, inaugurerà il 6 maggio nuovo Palais del cinema. Jerry Lewis ha appreso la notizia a Las Vegas, nell’ospedale dove alcuni giorni fa è stato sottoposto ad un intervento chirurgico «a cuore aperto».

Hai l’abbonamento pay-tv?
Sì. È un affare grande. Il futuro delle trasmissioni è lì. Tutti i miei vicini sono abbonati.

Come ti rapporti al cinema - tv. È la tv il futuro o vedi un’integrazione?
Il cinema e il network hanno avuto un grosso scontro e dopo questo potrebbe essere duramente colpito il cinema.

Tutta la gente della mia generazione ha imparato a amare la vecchia immagine di Hollywood. Pensi che Coppola Lucas e Spielberg e Eastwood stanno imponendo una nuova immagine? Oppure pensi che siano le nuove star della vecchia Hollywood?
Hanno dato tutti una lezione alla vecchia Hollywood. Ma in ogni caso non sono molto lontani dalla vecchia Hollywood. La differenza consiste nella tecnologia diversa. Questo è tutto.

Cosa ne pensi di produttori o registi tipo Roger Corman?
Uno bravo, ha sempre aiutato tutti loro (?).

Sei militante nella battaglia antinucleare?
Sì. Sto facendo un film sui problemi nucleari, Bacia il tuo culo e arrivederci, anzi vi mostro la prima scena di questo film. Si alza e esegue.

Cosa ne pensi della nuova tendenza del cinema americano, il ritorno in famiglia, descritto dalla situazion comedy?
Non lo so.

Non è stato uno choc per l’America il tuo divorzio?
Non sono affari dell’opinione pubblica.

Lavori sempre con lo stesso gruppo di persone?
Se è possibile sì, sì.

Vorrei sapere il nome del regista col quale ti è piaciuto di più lavorare.
Frank Tashlin.

Parliamo un po’ della cultura ebrea e della comicità ebrea. Del personaggio dell’ebreo, che è quello che affronta il mondo in maniera non aggressiva... lo schlemiel, era più presente nel primo periodo della tua carriera.
Certo, sì. E’ vero.

Cosa ne pensi del rock’n’roll? Del suo ritorno?
Non è vero che c’è il ritorno del rock’n’roll.

Cosa ne pensi della nuova generazione?
Non credo che cl siano differenze tra generazioni.

Eppure tratti male il ragazzo in Bentornato Picchiatello.
Perché generalizzare, quello è un caso. È un bastardo.

Quali sono i tuoi comici preferiti?
Charlie Chaplin e Stan Laurel.

Hai già visto il montaggio definitivo di King of comedy?
Non ancora, ho visto qualcosa...

Hai visto Toro scatenato di Scorsese con De Niro?
Oh! Naturalmente.

Ti piace come regista Scorsese?
Sì. Bene abbiamo finito l’intervista dunque...

Cosa pensi di questo film Toro scatenato perché in Italia la critica non ne ha parlato bene.
Roba bella. È una storia meravigliosa. De Niro è stupendo.

Come mai hai fatto un film tragico come King of comedy?
No non è tragico è drammatico, tragedia è un car-crash, uno scontro d’auto. Camelot è una tragedia. Io faccio la parte di una star televisiva.

Sei coinvolto in qualche attività produttiva ora?
Sì.

In qualche film?
Niente film.

Cosa pensi della tv americana di oggi?
Non guardo la televisione. Fa schifo. Io guardo i film. Il vero divertimento è il cinema.

Che tipo di cinema?
Tutti i film. I predatori dell’arca perduta, Four season, Sul lago dorato e Elephant man.

Ti è piaciuto Elephant man?
È stata proprio una cosa grande.

Cosa pensi degli horror film che adesso hanno molto successo negli States?
Non mi piacciono.

Cosa ci dici dei nuovi comici americani, Richard Pryor, John Belushi, cosa pensi del loro umorismo? E di Porky’s?

Non ho ancora visto Porky’s. Pryor è un eccezionale performer e lo amo. È un uomo m molto buffo e divertente. Peccato che in Italia non siano stati tradotti molti suoi film...

Cosa pensi che sia Hollywood adesso? Qual è il suo fascino attuale? I nuovi (Coppola Lucas, Spielberg) l’hanno cambiata?
Non risponde.

Conosci i comici italiani?
No.

Conosci Sordi?
Oh Sordi sì... buono

Saresti disposto a lavorare con qualcuno in Italia?
No.

Cosa pensi di Cannes?
È una buona cosa che ci sia. Bisogna mantenerla.

Avevi in mente di costruire salette video a pagamento nelle grandi città. Che fine ha fatto quel progetto?
È andato, non se n’è fatto nulla.


“il manifesto”, 2 gennaio 1983

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