5.12.17

“Domani Primo Maggio”. Un discorso di De Gaulle da Radio Londra (30 aprile 1942)


Il Primo Maggio è una Festa Nazionale.
Tutti i Francesi, tutte le Francesi la salutano con tutto il cuore.
Festa Nazionale! Perché essa è, per eccellenza, la Festa dei Lavoratori. Di quelli che, con le loro mani, smuovono la buona vecchia terra di Francia, di quelli che, con le loro mani, la frugano per trarne metalli e carbone, di quelli le cui mani fabbricano, nella fabbrica o nell'officina, tutto ciò che rende migliore la vita degli altri.
Festa Nazionale! Perché nei peggiori drammi della nostra Storia è dal popolo lavoratore che sempre si sollevarono le grandi profonde ondate grazie alle quali la Patria è uscita salva, liberata, rinnovata.
Per resistere ai flutti devastanti delle invasioni barbariche, per fare consacrare il vero re di Francia e cacciare l'invasore all'appello dell'umile Giovanna d'Arco, per ricostruire nel XVI° secolo il paese rovinato da terribili guerre di religione, per aprire la strada alle riforme della Rivoluzione Francese, battere i nemici alle frontiere e portare in Europa il Vangelo della Libertà, per formare durante la Grande Guerra i ranghi eroici dei “pelosi” (soprannome dei soldati francesi durante la Prima guerra mondiale, n.d.r.) che batterono le armate germaniche, è sempre nello spirito di sacrificio, di coraggio, di patriottismo delle classi lavoratrici francesi, che la Nazione trovò la pura sorgente della sua eterna grandezza.
Festa Nazionale! Perché sono passati i tempi funesti quando I Francesi lottavano tra di loro senza comprendersi e senza amarsi. Perché i Francesi illuminati dalla luce orrenda del disastro, della miseria e del tradimento, non vogliono più ispirarsi l'uno con l'altro che la semplice e consolante fraternità. Perché oggi, malgrado la fame, l'oppressione, l'infame propaganda, sono i lavoratori francesi , quelli della terra, quelli delle fabbriche, quelli dei trasporti, che danno, in mezzo ai nemici e ai tradidori che li servono, l'esempio della resistenza, che formano le truppe e armano le navi della Francia sempre combattente, e che, attraverso tanti sacrifici, di cui i più oscuri sono anche i più grandi, tengono alti, malgrado tutto, l'onore, la gloria, la maestà del Popolo Francese.
Ecco perché, domani Primo Maggio, tutti i Francesi, tutte le Francesi risponderanno all'appello dei lavoratori di Francia.
Ecco perché, domani Primo Maggio, a partire dalle 18 e trenta, tutti i Francesi, tutte le Francesi passeranno silenziosamente e ad uno ad uno davanti alle statue della Repubblica e davanti ai Municipi delle nostre Città e dei nostri villaggi.
Tutti saranno uniti dalla volontà di far sì che da questa guerra sortiscano, per la Patria, la Liberazione, la Grandezza, la Sicurezza e, per ciascun lavoratore francese, le condizioni di una vita libera, dignitosa, tranquilla, alla quale egli ha diritto come uomo ed ha, come Francese, così nobilmente meritato.
Domani Primo Maggio, con questa immensa e muta manifestazione, la Francia metterà alla prova se stessa e farà comprendere al nemico, che ha ritrovato l'unione fraterna di tutti i suoi figli, l'ardente certezza del suo destino.

da Discours aux Français, Tomo II 1942 - 1943, Office Français d'édition, Paris, 1945 - Traduzione S.L.L.

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