21.8.18

Mi porto dietro la mia libertà. L’eretico Servet (Eduardo Galeano)

La lapide del monumento a Michel Servet ad Annemasse (francia)

Quattro secoli e mezzo fa, Miguel Servet fu bruciato vivo, con legna verde, a Ginevra. Calvino lo mandò sul rogo, perché Servet credeva che nessuno dovesse essere battezzato prima di arrivare all'età adulta, aveva dei dubbi sul mistero della Santissima Trinità ed era così testone che nelle sue lezioni di medicina si ostinava a insegnare che il sangue passa per il cuore, ma si purifica nei polmoni.
Le sue eresie l’avevano condannato a una vita vagabonda. Prima che lo catturassero, aveva cambiato molte volte paese, casa, mestiere e nome.
Servet bruciò, molto lentamente, insieme ai libri che aveva scritto. Sulla copertina di uno dei suoi libri, un incisione mostrava Sansone che portava sulla schiena una porta molto pesante. Sotto, c’era scritto: Mi porto dietro la mia libertà.

“il manifesto”, ritaglio senza data, probabilmente 2000 - Traduzione di Marcella Trambaioli

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