8.8.18

Ogni domenica a pranzo. A Motta Camastra, vicino Catania, le Mamme del Borgo. Un esperimento di social eating (Roberto Chifari)



Non sono mai stato a Motta Camastra e non ho modo di andarci in quest'estate. Forse in autunno sperando che ci sia – come a volte capita – un magnifico novembre. Non so se l'iniziativa di social eating, che è già al suo terzo anno e che cerco di valorizzare anche “postandone” la notizia, prosegua oltre la bella stagione. Lo spero. (S.L.L.)


Dodici signore cucinano 
i piatti della tradizione 
per un menù itinerante
Chi viene la prima volta in Sicilia resta incantato dalle emozioni che solo una terra unica come l'isola del Mediterraneo è in grado di regalare. Arte, cultura e tradizioni si mescolano insieme per lasciare al visitatore più attento sensazioni difficili da raccontare ma che restano nel cuore.
La Sicilia, quella più autentica, passa attraverso la cucina, il buon bere e il cibo non inteso come nutrimento ma come tradizione culturale. Preparare un piatto con amore significa prima di tutto prendersi cura degli altri; ma anche far conoscere le materie prime più genuine del territorio, la storia che c'è dietro ogni piatto e la ricerca minuziosa delle tradizioni tramandate di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Ecco perché il progetto «Mamme del Borgo» è unico nel suo genere e merita di essere raccontato. Una cucina casalinga diffusa, dove si alternano le signore dei piccoli borghi italiani. Una cucina semplice, fatta dalle mamme che si uniscono per offrire ricette tradizionali, sapori genuini capaci ad ogni boccone di rimandare indietro con la mente. Un'unica cena da gustare in maniera itinerante, un menù diviso tra le mamme del paese euna visita conlo sguardo all'insù mentre si degusta una portata dietro l'altra.
Condivisione, tradizione ed esperienza sono le tre regole del primo social eating, ideato quattro anni fa in Puglia a Tricase Porto, in provincia di Lecce, e due anni fa aMotta Camastra, paese siciliano all'ingresso delle Gole dell'Alcantara, a metà strada tra Messina e Catania.
Un gruppo di signore, appunto semplici mamme, appassionate di cucina hanno creato un itinerario di cucina diffusa in tutto il paese mettendo a disposizione le loro abitazioni a chiunque voglia gustare il cibo locale in buona compagnia. Le mamme, tutte le domeniche di luglio e agosto, aprono le porte delle proprie cucine per preparare deliziosi piatti a chiunque si presenti in piazza o all'uscio della propria casa.
Così, in un mix tra street food e ristorante in casa, gli ospiti possono assaporare un pranzo con i piatti della tradizione siciliana. Un modo per valorizzare il proprio territorio in maniera innovativa. A farlo sono dodici signore che, con la loro decennale esperienza in cucina, avvicinano turisti e visitatori alla conoscenza di uno dei tanti borghi siciliani.
E così, chi arriva a Motta Camastra può provare l'antipasto con tuma fritta, ricotta infornata, carciofi arrostiti con aglio, olio e mollica. I maccaruni preparati con il ferretto e conditi con melanzane e la salsa fatta in casa dalla signora Mimma. I maltagliati serviti insieme a fumanti fagioli. Le polpette avvolte nelle foglie di limone, la carne con le patate al forno, il pane di casa e i dolci della tradizione mutticese farciti con ricotta, crema bianca o cioccolato.
Niente tavolate o posti a sedere. La parola d'ordine è condivisione, così si consumano i pasti in paese: sulle scalinate, nei gradini o sulle panchine all'ombra degli alberi.
L'idea di aprire le porte del paese è venuta alla signora Mariangela Currò, che a Motta Camastra gestisce un bar, ed è leggendo dell'iniziativa pugliese che ha deciso di replicarla in Sicilia con alcune piccole varianti: dalla possibilità di prendere prenotazioni con ampio anticipo anche per eventi fuori programma, alle modalità del pranzo talvolta consumato direttamente nelle case delle cuoche.
Ad unire la cucina ci pensano anche i ciceroni del paese che accompagnano i turisti alla scoperta del borgo mottese.
Se oggi il progetto è stato pienamente riconosciuto, lo si deve anche alle strutture ricettive di Taormina e Giardini Naxos che hanno previsto per i propri clienti collegamenti diretti per raggiungere il centro abitato. Grazie al progetto «Mamme del Borgo», il paese apre le porte alla gente mantenendo la tradizione siciliana della cucina.

Corriere del Mezzogiorno – Corriere della sera, 24 giugno 2018

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