Non sono mai stato a
Motta Camastra e non ho modo di andarci in quest'estate. Forse in
autunno sperando che ci sia – come a volte capita – un magnifico
novembre. Non so se l'iniziativa di social eating, che è già al suo
terzo anno e che cerco di valorizzare anche “postandone” la
notizia, prosegua oltre la bella stagione. Lo spero. (S.L.L.)
Dodici signore
cucinano
i piatti della tradizione
per un menù itinerante
Chi viene la prima volta
in Sicilia resta incantato dalle emozioni che solo una terra unica
come l'isola del Mediterraneo è in grado di regalare. Arte, cultura
e tradizioni si mescolano insieme per lasciare al visitatore più
attento sensazioni difficili da raccontare ma che restano nel cuore.
La Sicilia, quella più
autentica, passa attraverso la cucina, il buon bere e il cibo non
inteso come nutrimento ma come tradizione culturale. Preparare un
piatto con amore significa prima di tutto prendersi cura degli altri;
ma anche far conoscere le materie prime più genuine del territorio,
la storia che c'è dietro ogni piatto e la ricerca minuziosa delle
tradizioni tramandate di generazione in generazione fino ai giorni
nostri. Ecco perché il progetto «Mamme del Borgo» è unico nel suo
genere e merita di essere raccontato. Una cucina casalinga diffusa,
dove si alternano le signore dei piccoli borghi italiani. Una cucina
semplice, fatta dalle mamme che si uniscono per offrire ricette
tradizionali, sapori genuini capaci ad ogni boccone di rimandare
indietro con la mente. Un'unica cena da gustare in maniera
itinerante, un menù diviso tra le mamme del paese euna visita conlo
sguardo all'insù mentre si degusta una portata dietro l'altra.
Condivisione, tradizione
ed esperienza sono le tre regole del primo social eating,
ideato quattro anni fa in Puglia a Tricase Porto, in provincia di
Lecce, e due anni fa aMotta Camastra, paese siciliano all'ingresso
delle Gole dell'Alcantara, a metà strada tra Messina e Catania.
Un gruppo di signore,
appunto semplici mamme, appassionate di cucina hanno creato un
itinerario di cucina diffusa in tutto il paese mettendo a
disposizione le loro abitazioni a chiunque voglia gustare il cibo
locale in buona compagnia. Le mamme, tutte le domeniche di luglio e
agosto, aprono le porte delle proprie cucine per preparare deliziosi
piatti a chiunque si presenti in piazza o all'uscio della propria
casa.
Così, in un mix tra
street food e ristorante in casa, gli ospiti possono assaporare un
pranzo con i piatti della tradizione siciliana. Un modo per
valorizzare il proprio territorio in maniera innovativa. A farlo sono
dodici signore che, con la loro decennale esperienza in cucina,
avvicinano turisti e visitatori alla conoscenza di uno dei tanti
borghi siciliani.
E così, chi arriva a
Motta Camastra può provare l'antipasto con tuma fritta, ricotta
infornata, carciofi arrostiti con aglio, olio e mollica. I maccaruni
preparati con il ferretto e conditi con melanzane e la salsa fatta in
casa dalla signora Mimma. I maltagliati serviti insieme a fumanti
fagioli. Le polpette avvolte nelle foglie di limone, la carne con le
patate al forno, il pane di casa e i dolci della tradizione mutticese
farciti con ricotta, crema bianca o cioccolato.
Niente tavolate o posti a
sedere. La parola d'ordine è condivisione, così si consumano i
pasti in paese: sulle scalinate, nei gradini o sulle panchine
all'ombra degli alberi.
L'idea di aprire le porte
del paese è venuta alla signora Mariangela Currò, che a Motta
Camastra gestisce un bar, ed è leggendo dell'iniziativa pugliese che
ha deciso di replicarla in Sicilia con alcune piccole varianti: dalla
possibilità di prendere prenotazioni con ampio anticipo anche per
eventi fuori programma, alle modalità del pranzo talvolta consumato
direttamente nelle case delle cuoche.
Ad unire la cucina ci
pensano anche i ciceroni del paese che accompagnano i turisti alla
scoperta del borgo mottese.
Se oggi il progetto è
stato pienamente riconosciuto, lo si deve anche alle strutture
ricettive di Taormina e Giardini Naxos che hanno previsto per i
propri clienti collegamenti diretti per raggiungere il centro
abitato. Grazie al progetto «Mamme del Borgo», il paese apre le
porte alla gente mantenendo la tradizione siciliana della cucina.
Corriere del Mezzogiorno
– Corriere della sera, 24 giugno 2018
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