29.9.18

Il telelavoro ci rende soli? Una indagine americana del 2017


Una migliore qualità della vita, risparmi economici per le aziende e i lavoratori, ottimizzazione dei tempi e della qualità del lavoro. Per anni esperti e addetti alla gestione delle risorse umane hanno decantato i tanti pregi del lavoro da casa, il famigerato telelavoro. Adesso una ricerca condotta da due studiosi della materia, gli americani Joseph Grenny e David Maxfield, pubblicata sulla Harvard Business Review, rivela che in realtà molti lavoratori a distanza si sentono tagliati fuori e che questo influisce sulle loro performance.
La ricerca ha coinvolto 1.100 lavoratori, il 52% dei quali ha dichiarato di lavorare da casa. Coloro che sono impiegati con queste modalità sostengono che i colleghi in ufficio non li trattano allo stesso modo. Molti si sentono maltrattati, esclusi dalle decisioni, segnalano che i loro progetti vengono modificati senza avvertirli, sospettano che i colleghi in ufficio sparlino e complottino alle loro spalle e trascurino le loro esigenze.
Per chi lavora da casa, scrivono gli autori della ricerca, relazionarsi con i colleghi è molto più complicato, soprattutto quando emergono conflitti. L’84% dichiara che in genere il problema si trascina per qualche giorno, mentre il 47% ammette di lasciarlo irrisolto per settimane. Queste difficoltà non si limitano ai rapporti interpersonali ma si ripercuotono sul lavoro, incidendo negativamente in termini di produttività, costi, scadenze, morale, stress.
Molti manager, di fronte a situazioni di questo tipo, preferiscono riportare gli impiegati in ufficio. Ma Grenny e Maxfield ritengono il vero problema sia proprio nella gestione del telelavoro da parte del management. In base ai report dei lavoratori gli studiosi suggeriscono ai manager una serie di best practice: verifiche frequenti e approfondite sul lavoro di ciascuno; colloqui periodici personali o in videoconferenza; comunicare fiducia e rispetto; chiarire sempre quali sono le aspettative dell’azienda; rendersi reperibili; mostrare dimestichezza con le nuove tecnologie.

Articolo non firmato da “Pagina 99”, 10 novembre 2017

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