3.12.18

Non strappatevi i capelli Anche per i calvi c'è speranza (Marco Palma)

Yul Brynner

Dice il vecchio proverbio: «Capelli e guai non mancano mai». Sta di fatto che, soprattutto in autunno, i nostri capelli sembrano cadere in modo inarrestabile, provocando preoccupazione, e in molti casi panico, per chi ne ha già pochi. «Il fenomeno è assolutamente fisiologico: mediamente si perdono dai 50 ai 70 capelli al giorno e a volte non ce ne accorgiamo. I capelli hanno un loro ciclo di ricrescita che può variare dai due ai 5-6 anni. Per questo il capello cresce, cade, ricresce dalle 15 alle 20 volte prima di morire definitivamente» dice il professor Santo Raffaele Mercuri, direttore dell'Istituto di Dermatologia e Cosmetologia dell'ospedale S. Raffaele di Milano.
Ma perché i capelli cadono soprattutto a novembre? «Su un cuoio capelluto sano i capelli vivono tre loro fasi fondamentali: quella chiamata anagen che è la crescita del pelo; quella detta telogen che è la fase terminale dove il capello è ancora nel bulbo pilifero ma cessa tutte le sue funzioni e l'ultima la catagen che rappresenta la fase di riposo del follicolo per poi riprendere l'anagen». E proprio in fase telogen, che corrisponde all'autunno e all'inizio della primavera, si noterà il fenomeno della caduta detto effluvio stagionale. Tra le cause c'è l'ereditarietà genetica, associata al ricambio naturale come avviene per la muta negli animali; la variazione del rapporto ore di luce-buio che può influenzare l'equilibrio ormonale; stress, squilibrio alimentare, mancanza di sonno.
«Ciò che conta è non entrare in ansia, individuare la causa esclusivamente con l'aiuto del dermatologo aggiunge il prof. Mercuri e recarsi negli istituti specializzati per questo problema». Sicuramente tra le cause che provocano la perdita dei capelli specie tra le donne c'è un non corretto uso di tinture per capelli «troppo aggressive, a volte con ingredienti sconosciuti e non controllati, acquistati sulle bancarelle per risparmiare ma che a lungo andare stressano il capello e la sua fase vitale dice la make-up artist Camilla Cantini per questo è fondamentale la scelta di tinture certificate». «E' vietato il-fai-da-te, le misture consigliate dalla vicina o dall'amica, i prodotti miracolosi promessi su internet aggiunge Mercuri i cui risultati sono disastrosi e pericolosi per il cuoio capelluto». E il presidente di Cosmeticaitalia Renato Ancorotti precisa: «L'Italia è leader mondiale per i prodotti per capelli. Seguiamo disciplinari in sede UE la cui validità viene certificata e rinnovata attraverso studi rigorosissimi. Prodotti che seguono una filiera di produzione e studio come fossero farmaci. A totale garanzia per il consumatore. Non esiste una differenza tra un prodotto certificato ed uno che si acquista sulle bancarelle: uno è un cosmetico per la salute del capello e della persona. L'altro no».
Ok all'autunno, ai prodotti certificati, all'alimentazione e al combattere lo stress: ma per chi è pelato c'è speranza? Chi perde i capelli deve rassegnarsi? «No di certo: oggi esiste una tecnica, chiamata P.R.P. (plasma ricco di piastrine) e il S. Raffaele è uno dei riferimenti di eccellenza in Europa per questa tecnica. Una parte del sangue viene prelevato e scomposto in globuli rossi, bianchi e piastrine; queste ultime vengono concentrate, stimolate con il carbonato di calcio e altri fattori di crescita. Facciamo poi delle micro punture per stimolare determinate cellule staminali adulte che si trovano alla base di ogni follicolo pilifero attivo, per ridare scientificamente vita al ciclo del capello». Prima «è fondamentale fare dallo specialista un esame con il videodermatoscopico digitale per la valutazione di quanti capelli stanno cadendo».
Oltre a questo lo specialista sottolinea che «dopo l'impiego della P.R.P. al paziente verrà prescritto una terapia specifica a base di quelle sostanze nutrienti che possono aiutare e mantenere in vita il bulbo pilifero e l'insieme della capigliatura. A chi è colpito dalla caduta dei capelli va detto chiaramente che deve curarsi su base medico-scientifica non deve andare in strutture non adeguate o usare misture, prodotti pseudo miracolosi, tinture devastanti».


"Il Giornale", 15 novembre 2018

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