7.6.19

Mario Carotenuto, l’arte del caratterista (Gloria Satta)

Mario Carotenuto nell' "Opera da tre soldi" di Brecht
per la regia di Giorgio Strehler (cartellone 1955-56)

Si fa presto a dire caratterista. Mario Carotenuto, pur non essendo stato sempre un protagonista, ha lasciato il segno nel cinema italiano interpretando oltre 160 ruoli. Graffiante, poliedrico, comico infallibile ma sempre asciutto, ha interpretato spesso il piccolo borghese arricchitosi negli anni del boom o il commendatore donnaiolo e maneggione tutto sommato simpatico, ma è stato convincente anche nelle prove drammatiche (memorabile il suo Peachum nell’Opera da tre soldi messa in scena da Strehler). Più giusto dunque definirlo un attore di carattere che ha spaziato dal cinema al teatro, alla radio, alla tv.
Oggi, nel centenario della nascita (Mario venne alla luce il 29 giugno 1916 a Roma, dove morì il 14 aprile 1995), il bellissimo documentario La Maschera e il Sorriso: l’avventura artistica di Mario Carotenuto rende omaggio all’attore.
Realizzato con amore e competenza dall’unica figlia di Mario, la regista e attrice Claretta Carotenuto, prodotto dalla Scuola di Tecniche dello Spettacolo con il patrocinio dell’Assessorato alla Crescita culturale del Comune di Roma, il documentario verrà presentato il 7 dicembre alla Casa del Cinema, evento patrocinato dalla Fondazione Cinema per Roma e dall’Associazione Sportiva Roma: Carotenuto, romano da generazioni e romanista fervente, era legatissimo alla sua città fonte d’ispirazione privilegiata del suo lavoro.
Spezzoni di film che abbracciano 60 anni di carriera, interviste ad attori, registi e critici (tra cui Giovanna Ralli, Gisella Sofio, Pierfrancesco Pingitore, Enrico Vanzina, Marco Giusti, Maurizio Giammusso), rari materiali di repertorio e scorci di Roma illustrano non solo la parabola artistica di Carotenuto ma forniscono anche un ritratto dell’Italia degli anni ’60, quella della grande commedia. «Ho provato a rispettare quello che mio padre avrebbe desiderato: una narrazione semplice e rigorosamente incentrata sulla sua avventura artistica», spiega Claretta. «Al di là della sua grande estroversione in scena, nella vita Mario era un uomo schivo e riservato. Innamorato del suo lavoro e del suo pubblico, ha lasciato un bel ricordo di comunicativa umana: nel momento in cui ho mi sono messa al lavoro, ho avuto la collaborazione di tutti».
Nato in una famiglia d’arte (erano attori anche il padre Nello e il fratello Memmo), Carotenuto girò moltissimi film tra cui La spiaggia, Un eroe dei nostri tempi, Lo scopone scientifico, Girolimoni, Febbre da cavallo, Gian Burrasca, diverse commedie erotiche degli anni ’70 oggi di culto (La dottoressa del distretto militare, L’infermiera di notte, La supplente va in città...). A teatro interpretò i musical di Garinei & Giovannini (in May Fair Lady fece Doolittle accanto a Delia Scala), Shakespeare, Pinter, Pirandello, Goldoni. L’ultima apparizione, nel 1995, è stata nel film di Scola Romanzo di un giovane povero in cui, accanto ad Alberto Sordi, aveva il ruolo sofferto di un vecchio tipografo.
Per la figlia Claretta, Mario è stato «un personaggio anomalo nello spettacolo proprio per la sua poliedricità. Un attore promiscuo, nel senso che ha saputo recitare sia nel genere comico sia nel drammatico. E il cinema italiano lo ha avuto per compagno, non per spalla». A chi gli chiedeva cosa preferisse fare, l’attore rispondeva «Io non preferisco, lavoro!». E il suo personaggio preferito era drammatico: il vetturino del film Girolimoni di Damiani.
La presentazione di La maschera e il sorriso verrà accompagnata da una mostra di locandine curata dalla Cineteca Lucana. Il documentario fa parte della Sezione speciale Mario Carotenuto presso il Centro Studi della Commedia all’italiana costituito da Claretta nella Scuola di Tecniche dello Spettacolo. «Voglio che i giovani», spiega, «attraverso il lavoro di mio padre, conoscano la commedia italiana».

Il Messaggero, 28 novembre 2016

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