22.8.19

La tv degli innocenti (Hans Magnus Enzensberger 1990)


Si collochi un bambino di sei mesi davanti un televisore in funzione. Il poppante è già per motivi fisiologici legati al cervello incapace di sciogliere le immagini e di decodificarle, così che la questione se esse «significhino» qualcosa non può proprio essere posta. Tuttavia, del tutto indipendentemente da ciò che appare sullo schermo, le macchie colorate, guizzanti, luminose evocano infallibilmente e durevolmente un intimo interesse da parte del bambino, si potrebbe dire un interesse voluttuoso. L’apparato percettivo del bambino è meravigliosamente impegnato. L’effetto è ipnotico. Impossibile dire cosa stia accadendo in lui; tuttavia i suoi occhi, in cui si specchia l’immagine del televisore, assumono un’espressione talmente rapita, talmente assente, che saremmo tentati di dirlo felice.

Per non morire di televisione Lupetti edizioni, 1990

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