1.8.19

Le tegole dei colli... Una poesia di Iosif Brodskij dalle “Elegie Romane”



Le tegole dei colli che il mezzogiorno estivo infuoca. E sopra
nuvole che paiono angeli per via dell’ombra fugace.
Così il selciato libertino scopre lo slip azzurro
della mia amica dalle lunghe gambe.
Io, cantore d'inezie, linee rotte, assurdità,
nel grembo della città eterna mi nascondo
dall’astro che ha imposto ai cesari la loro cecità
(raggi che basterebbero per un secondo universo).
Piazza gialla; stordimento meridiano.
Il padrone di una Vespa tormenta la frizione.
Stringendomi la mano contro il petto, conto
della vita vissuta le monete di resto.
E come un libro, aperto ad ogni pagina, che si legge
d’un fiato, il lauro fruscia su una balaustrata riarsa.
Il Colosseo è come il teschio di Argo;
nelle sue occhiaie vuote nuotano
le nuvole, ricordo dell’antico gregge.

In Poesie italiane, Adelphi, 1996

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